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E’ legale anche la pistola al peperoncino, ecco quale scegliere

29 Giugno 2018 da ChiaraBiggi

Oggetto di grande dibattito negli ultimi tempi non è stato altro che l’entrata di questa nuovissima arma da difesa, la pistola al peperoncino.

Quest’arma, che ormai ha raggiunto i mercati di molti paesi, viene considerata come una vera e propria innovazione ma non è altro che una illusione di sicurezza.

La pistola al peperoncino è la nuova arma legale, nata in Svizzera e giunta pure nel mercato italiano, la quale ha trovato un grande successo nel pubblico.

Il nuovo strumento di difesa (non altro che un’evoluzione dello spray al peperoncino) si presenta come un mezzo molto facile da manovrare e da usare per chiunque ne senta l’esigenza o la necessità di averne una con sé per motivi di sicurezza personale. La pistola è semplicemente un upgrade dello spray, infatti contiene una sostanza derivata dal peperoncino.

Questa pistola, associata comunque alla categoria di “armi”, si differenzia dalla classica pistola a piombo dall’effetto che ne provoca. Infatti la nuova pistola al peperoncino è in grado di stordire l’aggressore ma gli permette comunque di muoversi in “autonomia” in modo tale da dare alla vittima la possibilità di chiamare aiuto o di scappare senza per forza commettere un omicidio (nel caso dell’arma da fuoco).

 

Per la sua semplice accessibilità nel commercio, ed essendo vendibile a chiunque (sopra i 16 anni d’età), è stato molto spesso abusata e macchiata per scopi di aggressione, invece che di esclusiva autodifesa (scopo principale della nuova pistola).

Ma se quest’arma accessibile a chiunque, serve semplicemente come strumento di difesa personale, ci possiamo veramente definire sicuri, pur sapendo che possa esser nascosta in qualsiasi tasca di qualsiasi essere umano che incrociamo per strada? Ci possiamo veramente definire al sicuro da ogni male?

Una risposta a questa domanda non risulta essere sempre positiva, a causa dei vari avvenimenti successi, ad esempio furti in banca, aggressioni a persone innocenti senza un valido motivo, ecc.

 

Ci sentiamo veramente sicuri pur sapendo che chiunque, in qualsiasi luogo, abbia a portata di mano questo mezzo?

Questo strumento però ha trovato un grande riscontro nel nostro pubblico, quale formato da donne, giovani ragazze e anziani innocenti, non in grado sempre di difendersi da una violenza o da un furto o da un qualsiasi altro atto ne comporti una violazione dei diritti personali.

 

Ci illudiamo che la legalizzazione e l’entrata nel commercio di una arma come questa possa migliorare il tenore di vita di ogni persona, migliorandone la sicurezza e proteggendone la dignità, ma basterà? Basterà tutto questo?

Basterà un semplice spruzzo di questa sostanza a renderci immuni da qualsiasi violenza?

Basterà tutto questo per renderci sicuri e protetti?

 

Legalizziamo strumenti di autodifesa a danno di altri, quando in realtà non siamo in grado nemmeno di sanzionare coloro che creano un danno alla sfera delle libertà personali.

Legalizziamo strumenti di autodifesa, nonostante sappiamo che la violenza non deve essere risposta con altra violenza.

Ci definiamo alla ricerca della pace tra nazioni, facciamo parte delle associazioni che rincorrono per mantenere la pace e la sicurezza nazionale (ONU) ma non siamo in grado di difendere i nostri stessi cittadini, ed educarli, educarli per la non violenza, e per la sicurezza di ognuno.

Diamo armi in mano di bambini e adulti, ricordando che è semplice “autodifesa”, perché non siamo in grado spiegare cosa è il rispetto reciproco, perché non siamo in grado di insegnare la non violenza.

 

La legalizzazione di questo strumento che essendo a portata di mano di tutti, convincendoci di essere veramente al sicuro, ad ingannarci.

La verità è che, è l’illusione di essere protetti, a renderci veramente convinti della nostra totale sicurezza.

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