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Lista nera dei paradisi fiscali

23 Gennaio 2018 da Merellir

Di recenti gli stati a governo della Ue e l’Ocse hanno stilato una nuova lista nera dei paradisi fiscali, un problema per la finanza di tutto l’occidente.

I paradisi fiscali

Recenti scandali come il Panama papers o i Paradise papers hanno visto personaggi pubblici e persone famose oltre a alcune multinazionali implicate in evasione fiscale in paradisi fiscali ovvero dei paesi con una giurisdizione permissiva in campo fiscale, e dove avvengono anche pratiche illegali o lesive nei principi di leale concorrenza. Diversi apparati statali hanno sollecitato quindi l’Unione Europea perchè provvedesse in materia, per gestire questo spinoso argomento.
Prima fra le priorità c’è stata quella di stilare un elenco condiviso ovvero la lista nera dei paradisi fiscali, che è stata emanata a fine 2017.

Una lista per tutti

Valutando le diverse convenienze politiche e geo-economiche l’organo Ue per economia e finanza ha stilato un elenco di paesi considerati molto refrattari a conformarsi ai regolamenti internazionali in vigore sulla trasparenza e lo scambio di dati finanziari tra paesi.

Tra questi il Bahrein, le Barbados, la Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Guam, Grenada, Macao, il Marocco, le Isole Marshall, la Mongolia, la Namibia, Panama, Palau, Saint Lucia, Samoa, e Trinidad e Tobago, la Tunisia. Questi 17 paesi sono infatti considerati veri paradisi fiscali, dove la trasparenza sulle transazioni, sulla tassazione e l’adesione a regole internazionali dettate dall’Ocse sono praticamente assenti.

Una politica europea

Questa lista è però stata criticata da varie autorità indipendenti e da alcuni esponenti dei governi di paesi membri.

A volte c’è stata una vera gaffe diplomatica ad esempio per la Corea del Sud con cui vi sono dei trattati commerciali con l’Ue, chi l’ha interpretata come azione difensiva. L’Unione Europea in ogni caso prosegue il suo iter e chiede ai suoi paesi membri di adottare questa lista come ufficiale e di legiferare in materia.

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