La Nasa lancia la proposta di lavoro: 187mila dollari l’anno per «ufficiale di protezione planetaria».
25 Agosto 2017 da dagata
La Nasa lancia la proposta di lavoro: 187mila dollari l’anno per «ufficiale di protezione planetaria». All’annuncio risponde un bambino di 9 anni, che riceve una telefonata del direttore: «Ci vediamo qui»
Se non è forse il più bel lavoro del mondo, ci siamo quasi. La qualifica da “ufficiale di protezione planetaria”, incaricato di proteggere il mondo dai batteri alieni per un salario da 187mila dollari. Si tratta dell’offerta di lavoro lanciata dalla Nasa, pubblicata ad inizio agosto sul sito dell’agenzia spaziale americana e su Twitter. Inevitabili l’attenzione, i commenti e l’ironia del popolo del web perché non tutti l’hanno preso sul serio. Chi ha proposto Ultraman, chi Superman, chi Wonderwoman Mentre sull’annuncio si può leggere: «La protezione planetaria è collegata con la protezione dalle contaminazioni organiche e biologiche nell’esplorazione umana e robotica», riflettendo su come l’agenzia americana gestisca «politiche per la protezione planetaria applicabili a tutte le missioni spaziali che possano intenzionalmente e involontariamente portare dalla terra organismi e costituenti organici su pianeti e su altri corpi del Sistema solare, e a ogni missione che impieghi navi spaziali, che sia destinata a tornare sulla Terra e nella sua biosfera con campioni da obiettivi extraterrestri d’esplorazione». Un bambino, di nome Jack Davis ha invece preso sul serio la notizia e con la sua grafia infantile e la lettera scritta a matita, si è detto convinto di essere l'”uomo giusto” nonostante i suoi nove anni e il “grade fourth” frequentato a scuola. «Mia sorella dice che sono un alieno, ho visto tutti i film sullo spazio e gli extraterrestri, sono un grande giocatore ai videogiochi ma sono anche giovane e dunque posso imparare a pensare come un alieno», ha dichiarato proponendosi come ideale “guardiano della galassia”. Un’ambizione professionale che non ha lasciato indifferente il direttore, che l’ha perfino chiamato a casa per incoraggiarlo. Poi ha risposto ufficialmente per iscritto: «Studia, lavora sodo a scuola. Ci vediamo qui». È una notizia che fa sorridere, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma che ci fa comprendere che i bambini con la loro “innocenza”, hanno a cuore le sorti dell’umanità più di tanti adulti che sono impegnati a distruggerla ogni giorno della propria esistenza.
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