Comunicati stampa

Piazza della Vittoria 8 Genova analizza oggi i dati sulle assunzioni 2015 in Italia. Secondo la ricerca della Cgia di Mestre il lavoro in Italia nel 2015 ha dato segnali di vitalità, soprattutto grazie agli sgravi sulle assunzioni stabili introdotti.

Sul quadro occupazionale italiano tuttavia pesano ancora le difficoltà di inserirsi nel mondo professionale da parte dei più giovani. Un lavoro intermittente oggi è sinonimo di una pensione insufficiente domani.
La Cgia di Mestre aggiunge che l’Italia continua ad avere un tasso d’occupazione molto basso rispetto alla media Ue. Nonostante il calo dei disoccupati sottolineato dall’Istat per il mese di marzo 2015, i dati dell’occupazione italiana sono ancora troppo bassi rispetto al resto d’Europa.  Dal confronto con il tasso di occupazione medio dell’Unione europea, l’Italia è sotto di 9,3 punti percentuali. Nel tasso di occupazione femminile lo scarto con la media Ue è di 13,2 punti, mentre in quello giovanile è di 17,5 punti percentuali. La spaccatura Nord-Sud è preoccupante: quasi tutte le regioni meridionali registrano un tasso di occupazione inferiore a quello greco.

Se si prendono le persone in età lavorativa tra i 15 e i 64 anni e si depurano dai disoccupati, si ottiene il ‘punteggio occupazionale’ del Paese. Questo punteggio ha un gap di 17,7 punti percentuali con la Germania, di 16,4 punti con il Regno Unito e di 7,9 punti con la Francia.
Il ministro del Lavoro Poletti ha commentato: “Dopo un lunghissimo periodo di crisi che ha colpito duramente il lavoro e le imprese, nel corso dell’ultimo anno l’Italia ha ripreso la strada della crescita. Grazie anche alle riforme promosse dal governo è cresciuta la fiducia delle imprese e delle famiglie, sono ripartiti gli investimenti, si sono risvegliati i consumi. E soprattutto, come evidenziano gli ultimi dati, è tornato a crescere il lavoro”, accogliendo in particolare “la crescita di quello stabile”.

Continuate e seguirci su Piazza della Vittoria 8 Genova per i prossimi aggiornamenti.