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Germania: allerta in Europa per funghi velenosi ritirati dal mercato. Tragedia evitata. Si tratta di ovuli di Amanita phalloides

22 Ottobre 2015 da dagata

Germania: allerta in Europa per funghi velenosi ritirati dal mercato. Tragedia evitata. Si tratta di ovuli di Amanita phalloides, mortale per l’essere umano. Lo segnala oggi l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco

 

L’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco ha lanciato un’allerta alimentare. Nel corso di un controllo di routine, gli esperti hanno trovato alcuni ovuli di Amanita phalloides all’interno di un lotto. Per capire meglio la gravità della cosa stiamo parlando di uno dei funghi più velenosi dei nostri boschi, che purtroppo spesso viene confuso con gli ovuli “buoni” cioè l’Amanita caesarea, commestibile e molto apprezzato, soprannominato il re dei funghi. Mentre l’Amanita phalloides nota anche come Tignosa verdognola è un fungo basidiomicete della famiglia delle Amanitaceae mortale assai diffuso ed è quasi certamente il più pericoloso esistente in natura a causa della sua tossicità estremamente elevata e del suo elevato polimorfismo che lo rende somigliante a molte specie, congeneri e non (da qui i nomi popolari di angelo della morte e di ovolo bastardo). L’avvelenamento da A. phalloides ha quasi sempre esito letale e, nel caso che l’avvelenato sopravviva, lo costringe in genere all’emodialisi a vita o al trapianto di fegato. Più in dettaglio, si tratta del Lotto L0440 di “Funghi porcini freschi in cestini a 400g” distribuito dall’azienda agricola FRIHOL funghi Vertriebsgesellschaft mbH Bösch Str. 14,77815 Bühl. Questo è un caso gravissimo, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”dato che stiamo parlando di uno dei funghi più velenosi e l’ingestione degli esemplari avrebbe potuto procurare la morte o in alternativa seri danni al fegato dei malcapitati consumatori. Il lotto anche se proviene dalla Germania, non presenta un’etichetta completa e corretta, non essendo indicato il fornitore e quindi senza tracciabilità. L’aspetto che desta preoccupazione è che il lotto di ovuli era stato certificato dal micologo dell’azienda e quindi aveva tutte le carte in regola per arrivare sul mercato, con le tragiche conseguenze che si possono immaginare.

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