L’offerta acquatica come tratto caratterizzante delle nuova domanda turistica
28 Marzo 2015 da Merellir
Le vasche idromassaggio per esterni, rappresentano un must per molte strutture ricettive e locali, che mirano ad un turismo sempre più indirizzato al luxury ed al relax, piuttosto di un estenuante periodo di vacanza all’insegna dello stress e della fatica.
È ormai questione nota, per gli operatori del settore, come la presenza degli hotel quattro e cinque stelle non risentano della dirompente crisi del mercato, a discapito dei due e tre stelle, sempre più in sofferenza ed a rischio estinzione. L’offerta acquatica, che può presentare tra i vari elementi le vasche per esterni, rappresenta uno dei tratti cruciali per poter spiegare questo fenomeno caratterizzante il nostro Paese: certamente, vi deve essere un’offerta di base ben organizzata da parte della struttura ricettiva di riferimento, che sappia differenziarsi dai tantissimi altri competitors.
All’inverso, non è sufficiente disporre di una piscina per poter fare il salto di qualità se l’hotel in questione è posto in una località già in crisi di per sé: inutile, dunque, realizzare “cattedrali nel deserto”, ovvero complementi acquatici come le vasche idromassaggio per esterni, se poi il costo della manutenzione è di gran lunga superiore rispetto ai ricavi che ne conseguono dalla sua costruzione.
Per tale motivo, è necessario fare una dovuta distinzione su un ruolo che possono e devono assumere questi complementi acquatici, come, ad esempio, quello svolto dalle vasche per esterni: inutile che l’albergatore o così come il proprietario di un locale, decida di investire per questo tipo di strutture se il luogo in essere è, ormai, una località matura, ovvero presenta già in partenza dei problemi strutturali e non è più meta del turista. Certamente, può essere visto come un rischio, ossia come un modo per differenziare l’offerta di una data località: molti operatori del settore del turismo montano, dato il più frequente fenomeno del global warming con una conseguente riduzione della neve, hanno investito nella costruzione di complementi legati al mondo delle SPA, quali saune, minipiscine, bagno turco e così via dicendo.
Probabilmente, con la giusta promozione e con azioni di marketing, un’operazione di tale portata potrebbe avere esiti positivi, ma, il più delle volte, si tratta di veri e propri “buchi nell’acqua”, dagli esiti disastrosi. Proviamo a pensare ad un investitore, in possesso di una struttura bar/ristorante in montagna, che decide, durante l’estate, di realizzare una sauna, investendo una cospicua somma di denaro. Una mossa studiata nei tempi giusti, in previsione dell’inverno, e che porta con sé grandi aspettative. Arriva l’inverno, ma non la neve ed una domanda emerge automaticamente: “Davvero in una località montana vi è qualcuno disposto a passare del tempo unicamente in una sauna, piuttosto di preferire altre mete in cui può praticare dello sci?”. Il discorso generico complica una spiegazione accurata, dato che una località può disporre di una serie di servizi accessori in grado di soddisfare, comunque, l’utente: in ogni caso, sono molto rari i casi in cui una località montana possa sopravvivere ad un inverno senza lo sci.
Proviamo a vedere, invece, nel caso in cui il fattore neve “risponda” in modo positivo all’utente: saune, vasche per esterni, ed altri complementi, andrebbero ad integrare l’offerta turistica della località, per una serie di combinazioni che l’operatore turistico saprà sfruttare a suo piacimento.
Ad esempio, potrebbe creare un’offerta combinata e mirata che vede il costo dell’impianto di risalita per sciare, più un pranzo e l’aggiunta dell’utilizzo delle vasche idromassagio per esterni ad un prezzo vantaggioso sia per il proprietario della struttura, sia per il cliente.
Inserito in Salute e benessere | Nessun Commento »