Il riduttore del futuro
3 Novembre 2014 da Borderline Agency
Un salto nel futuro, quello compiuto da Varvel S.p.A., storica PMI bolognese specializzata nella progettazione, realizzazione e commercializzazione di motoriduttori, riduttori e variatori meccanici di velocità. L’impresa ha infatti recentemente avuto la conferma di aver avuto accesso al Programma Europeo Horizon 2020. Una notizia che ha riempito di soddisfazione l’azienda, giunta ad un passo dal sessantesimo anniversario dalla propria costituzione, avvenuta nel 1955, dal momento che tale risultato – ottenuto soltanto da 20 imprese in tutta Italia di cui solo 2, compresa Varvel, nel panorama bolognese – consentirà di poter disporre delle risorse per concretizzare l’avveniristica idea di innovazione tramite uno studio di fattibilità mirato ed approfondito per la realizzazione di un riduttore smart in grado di funzionare senza lubrificante.
Una risposta che nasce dall’attenzione alle problematiche ambientali dei nostri giorni e fortemente sentita da Varvel S.p.A., da sempre distintasi nel panorama nazionale per essere un’azienda socialmente responsabile, come comprovato dalla pubblicazione annuale del Bilancio di Sostenibilità in cui con la massima trasparenza espone a tutti gli stakeholder i diversi aspetti che la caratterizzano.
Un successo prezioso, quello ottenuto con il passaggio allo step successivo del Programma Horizon 2020, perché consentirà di ottenere il sostegno economico dei fondi europei destinati alla ricerca e all’innovazione per la durata di 2 anni ed un ammontare superiore al milione di euro.
Indubbiamente l’obiettivo di lanciare un prodotto innovativo che possa consentire a Varvel di acquisire nuovi mercati e rimanere competitiva nel settore è di grande importanza, soprattutto considerando che si tratta di una sfida non ancora raccolta dai competitor.
Un simile riscontro rappresenta inoltre il consolidamento di un percorso ormai decennale di Varvel nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, testimoniato dai numerosi progetti con Università e enti di ricerca in ambito regionale e nazionale. Pertanto Horizon 2020 e il coinvolgimento nell’ambito della Comunità Europea significano per Varvel la naturale e sperata evoluzione di un processo di sviluppo in cui l’azienda ha dimostrato un impegno costante nel corso dei decenni. Proprio quest’ultimo fattore è stato infatti determinante per individuare in anticipo potenziali soluzioni da impiegare nell’innovazione ed arrivare così ad essere pronti con un idea da proporre nel Programma Horizon 2020 che con un bilancio complessivo di 77 miliardi di Euro per il periodo 2014-2020, rappresenta lo strumento principale dell’Unione Europea per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione in Europa, con un’attenzione particolare per la partecipazione delle imprese.
“Raccogliamo questa nuova sfida con entusiasmo – afferma Francesco Berselli, Presidente di Varvel S.p.A. – a coronamento di un lavoro portato avanti negli anni con il prezioso contributo di tutti, proprio alle soglie delle celebrazioni del nostro sessantesimo. Un traguardo che è in realtà non solo un punto di arrivo, ma contestualmente anche di lancio verso l’Europa e il mondo, andando a rafforzare quel processo di internazionalizzazione che oggi ci vede in 60 paesi, in tutti i 5 continenti”.
“Il nostro reparto ricerca e sviluppo è sempre stato all’avanguardia – conferma Mauro Cominoli, Direttore Generale di Varvel S.p.A. – grazie ad un continuo scambio con laboratori, università e programmi ministeriali che ci hanno permesso di raggiungere importanti risultati, i cui frutti si potranno vedere nei prossimi anni. Certamente Horizon 2020 sarà un’opportunità sui cui ci concentreremo con la massima determinazione, considerando che oltre ai benefici per l’azienda, la riuscita dell’impresa potrebbe davvero portare ad un rivoluzionario prodotto dalla enormi, positive ricadute sulla collettività”.
L’impatto di un riduttore smart capace di funzionare senza lubrificante apre infatti nuovi scenari nell’ambito della meccanica e delle trasmissioni di potenza, con effetti enormi nella gestione delle risorse, nella riduzione dell’impatto ambientale e nella differente gestione di parchi macchine. Oltre, ovviamente, ad un’incidenza significativa nell’ambito delle prestazioni, dell’affidabilità e della vita stessa dei prodotti, prefigurando scenari futuri che, nei laboratori R&D della storica PMI bolognese, stanno già prendendo forma.
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