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Prostituzione in Svezia: pesanti multe per i clienti.

14 Giugno 2014 da dagata

Prostituzione in Svezia: pesanti multe per i clienti. Se le prostitute svedesi non temono la giustizia, i loro clienti, al contrario, possono essere rintracciati, arrestati e multati.

 

In nome della parità di genere che la Svezia cerca di sradicare la prostituzione. La prostituzione è una violenza dell’uomo contro la donna Pagare per avere sesso è diventata una vergogna profonda La normativa svedese è un esempio per tutta Europa varata nel 1999, l’unica in Europa che, ad oggi, si sia dimostrata capace di contrastare il crimine organizzato legato al mercato del sesso. Funziona anche grazie al consenso dell’80% della popolazione. Una ricetta che funziona, un atto coraggioso applicato ormai da 15 anni considerando che secondo le rilevazioni delle autorità ha visto calare la prostituzione nelle strade di Stoccolma.

Mentre l’Italia ha preso la direzione opposta evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. L’obiettivo è proprio quello di regolarizzarla con una legge conferendo un patentino professionale che prevede l’apertura di una partita IVA per pagare le tasse con l’opportunità di prostituirsi in appartamenti in base ad un permesso ottenuto dal Comune e dei controlli psicofisici da effettuare. Attualmente la prostituzione in Italia è regolamentata dalla legge Merlin, Legge 20 febbraio 1958, n. 75, con cui viene recepita la Convenzione di New York, appellandosi al modello abolizionista. La legge porta il nome della deputata socialista che la propose e portò alla chiusura delle case chiuse con il divieto di praticare la prostituzione anche in case private. Il principio è quello della limitazione della prostituzione non con il divieto diretto ma tramite lo “sfruttamento di un’altra persona anche se consenziente“, tra cui anche il “mantenimento, direzione o amministrazione o contributo a finanziare una casa chiusa“. In Europa i modelli di riferimento sono tre: il modello proibizionista, il modello abolizionista e il modello regolamentarista. Come l’Italia, la maggior parte dei Paesi europei adotta il modello abolizionista, quello cioè che punta alla sua abolizione senza colpire a livello penale le persone che la praticano. Tre grandi paesi del Nord (Svezia, Norvegia e Islanda) applicano il modello neo-proibizionista per cui si punisce il cliente, pur vietando la pratica della prostituzione a livello generale. Molti sono anche i paesi che hanno scelto il modello proibizionista, soprattutto nell’Europa dell’Est. Alcune nazioni hanno invece optato per il modello regolamentarista, quello che non vieta la prostituzione ma dà delle regole: Olanda, Germania, Turchia, Austria, Svizzera, Grecia, Ungheria e Lettonia hanno reso la prostituzione legale. Per regolamentarla si sono introdotte tasse e restrizioni, come luoghi preposti (i famosi “quartieri a luci rosse”), l’obbligo di controlli sanitari e di segnalazione della residenza per chi la pratica. Ovviamente è vietata la prostituzione minorile e ogni tipo di attività criminale.

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