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Energia, Terna, Sorgente Rizziconi consegna nel 2015

6 Marzo 2014 da DailyFocus

Sorgente Rizziconi, l’elettrodotto, realizzato da Terna, sarà completato per giugno 2015. L’opera strategica ha già avuto ricadute sul piano occupazionale: il cantiere impiega mediamente 160 addetti, per 90 ditte e, una volta completato, risolverà definitivamente i problemi di tenuta e sicurezza della rete elettrica siciliana e consentirà un abbattimento dei costi dell’energia elettrica. Flavio Cattaneo, AD di Terna: “Un investimento da 700 milioni di euro”.

Bonifica frattamaggiore

Il completamento è fissato per giugno del 2015. E a ben vedere la tabella di marcia del cantiere per la costruzione del nuovo elettrodotto da 380 Kv che collegherà Sorgente (sul lato siciliano) e Rizziconi (su quello calabrese) conferma che i tempi dovrebbero essere rispettati. A quel punto saranno passati quasi cinque anni dall’autorizzazione da parte del ministero dello Sviluppo economico e quasi nove anni dall’avvio dell’iter complessivo, ma ben 12 anni da quando l’opera è stata inserita per la prima volta nel Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale. Opera, si ricorderà, contestata da comitati locali e dai deputati grillini presenti all’Assemblea regionale siciliana, i quali hanno posto il problema anche nelle commissioni di merito: sul punto sono arrivati i chiarimenti di Terna che però ha difeso il progetto già autorizzato su cui sta andando avanti.

Foto Cattaneo GIUGNO2013

 

L’elettrodotto Sorgente-Rizziconi è un’opera strategica su cui Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, ha investito 700 milioni e ha già avuto ricadute sul piano occupazionale: il cantiere impiega mediamente ogni giorno 160 addetti, per una punta massima di 90 ditte e una volta completato, sostengono i tecnici, l’elettrodotto risolverà definitivamente i problemi di tenuta e sicurezza della rete elettrica siciliana e consentirà, secondo alcuni, un abbattimento dei costi dell’energia elettrica che oggi ammontano a circa 600 milioni l’anno, quota che pesa sulle bollette di tutti gli italiani. Secondo stime, poi, il ritardo nella realizzazione è già costato oltre 4 miliardi di euro.

«Il nuovo collegamento e gli interventi ad esso correlati – si legge nel recente rapporto sull’energia pubblicato dal dipartimento regionale competente guidato da Maurizio Pirillo – garantiranno una maggiore sicurezza della connessione della rete elettrica siciliana a quella peninsulare, favorendo gli scambi di energia con evidenti benefici in termini di riduzione dei vincoli per gli operatori del mercato elettrico e di maggiore concorrenza. La realizzazione del collegamento è particolarmente importante poiché favorirà anche la produzione nella rete siciliana di un maggior numero di impianti da fonte rinnovabile». Perché, si legge ancora nel rapporto 2013 della Regione siciliana, l’isola è interessata ora da «problemi di sicurezza di esercizio del sistema elettrico con prevedibili sempre maggiori condizionamenti agli operatori nel mercato elettrico, in relazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili».

FONTE: Il Sole 24 Ore

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