Nuova App: la clamidia è qui. Dalla Scandinavia una nuova applicazione del telefono per diagnosticare le malattie veneree
11 Febbraio 2014 da dagata
Nuova App: la clamidia è qui. Dalla Scandinavia una nuova applicazione del telefono per diagnosticare le malattie veneree
Nella jungla delle app, le applicazioni per smartphone, tablet e pc, se ne scoprono di nuove che potrebbero sembrare curiose ma se funzionassero davvero potrebbero essere potenzialmente utili.
L’azienda scandinava iDoc24 ha lanciato un’app per Android e iOS che permette di controllare se si ha una malattia sessuale, senza dover visitare un ambulatorio medico. Almeno sarebbe questa l’idea. Basterebbe scattare qualche foto della propria zona genitale, ed attendere la risposta di uno specialista se si hai una malattia venerea, come per esempio la temibile clamidia.
A capo del servizio è il medico svedese Alexander Börve.
Intervistato da NRK.no, il dottor Börve si è sbilanciato ed ha affermato che tutto ciò che si deve fare è scaricare l’app è inoltrare due buone immagini, rispondere ad alcune brevi domande sulle allergie, uso di medicine e se si avvertono sintomi, e poi inviare il tutto all’equipe medica. La risposta, promette il medico, arriva entro 24 ore.
Il prezzo della visita “virtuale” sarebbe di circa 2-300 dollari, anche se l’app è scaricabile gratuitamente.
Sarebbe tutelata anche la privacy poiché coloro che effettuano il servizio resta il compito di salvare le immagini e il testo con il numero del caso, ma nessuna informazione personale. Le immagini possono essere utilizzate per la nostra ricerca, o per rendere il servizio migliore, ma noi non vendiamo nessun immagini a terzi, “ha detto Börve alla Norwegian Broadcasting Corporation.
Ovviamente le istituzioni sanitarie si sono dimostrate immediatamente scettiche circa questo tipo di servizio e sostengono che il potenziale rischio di abusi è notevole.
Né Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene di non condividere quanto affermato dall’associazione norvegese di pratica generale che ha detto testualmente: “non consigliamo questo app”, e che è più sicuro consultare un medico se si sospetta che si possa avere una malattia.
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