Dentisti e mercato dentale: è la carenza di fiducia a minacciare il settore
16 Dicembre 2013 da pressofficesemios
L’istituto di ricerche di mercato Key-Stone ha messo a punto un nuovo modello di indagine che monitora l’indice di fiducia dei dentisti italiani nei confronti del mercato, mostrando uno scetticismo non commisurato al reale andamento del settore. La sfiducia e quindi la bassa propensione a nuovi investimenti saranno la vera minaccia per il settore nei prossimi anni.
Il dato è frutto della ricerca OmniVision 2013 – indagine annuale Key-Stone di monitoraggio del percepito dei dentisti realizzata su un campione rappresentativo di 600 studi tradizionali.
Negativa la visione del presente e ancor più pessimistica la percezione del futuro. Il 67% dei dentisti sentono un calo del business negli ultimi 12 mesi rispetto all’anno passato, e soltanto l’8% registra un aumento. Per quasi il 60% dei dentisti la situazione non cambierà nel prossimo anno e ben il 30% teme un ulteriore peggioramento. Soltanto il 13% prefigura un miglioramento. L’indice di fiducia. Andando più in profondità, si riescono a delineare cinque differenti profili e un indice di fiducia globale della categoria. Il 65% dei dentisti manifesta sfiducia, contro un 11% che mostra un indice di fiducia positivo e il 23% è neutrale. L’indice complessivo arriva a -53%, segno di una sfiducia molto marcata da parte della categoria. |
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I più pessimisti sono gli studi più piccoli, con meno accessi settimanali e condotti da dentisti meno giovani. Invece l’età non impatta sull’incidenza di “ottimisti”. I dati di mercato non confermano tale negatività: l’analisi congiunturale del primo semestre 2013 presenta una contrazione contenuta del mercato (- 4%), non paragonabile al percepito dei dentisti. Aspetti culturali, sociali e psicologici sono alla base di questo pessimismo, in una categoria professionale che in parte ha perso le connotazioni che per anni l’hanno contraddistinta. |
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Questo insieme di fattori e reazioni – commenta Roberto Rosso, presidente Key-Stone – sta provocando un rallentamento molto importante degli investimenti, in tecnologie, rinnovamenti, ampliamenti, ecc. innestando un circolo vizioso verso un’ulteriore riduzione dell’attività. Questa è la vera minaccia per la categoria e per il settore più in generale.
*Nota informativa e metodologica visionabile sul sito dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni [AGCOM] in ottemperanza al Regolamento in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa, delibera n. 256/10/CSP (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 301 del 27/12/2010).
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