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Successo per la prima di “We won’t be able to be here”, lo show sperimentale di Marco Cacciola realizzato con l’audioconferenza Unified Communication

Una piazza trasformata in un inedito social network, con passanti e spettatori protagonisti di un evento che ha sorpreso e divertito. Successo e coinvolgimento del pubblico hanno accolto la prima dello spettacolo “We won’t be able to be here”, messo in scena in piazza Leonardo da Vinci a Milano, sabato 14 settembre, dall’attore Marco Cacciola, grazie alla tecnologia di audioconferenza messa a disposizione da Unified Communication.

L’appuntamento si presentava con tutte le incognite di una prima assoluta, o per meglio dire di un vero e proprio esperimento. La performance si avvale infatti delle ultime tecnologie per le audioconferenze e del coinvolgimento degli ignari passanti, che finiscono per entrare appieno nel ruolo di protagonisti e apprezzare l’esperienza di vivere lo show in prima persona.

“Ho raccolto commenti entusiastici e già sono arrivate richieste per nuove messe in scena. E’ uno spettacolo che si evolverà di volta in volta e che intendiamo far crescere perché ha grandi potenzialità. Del resto, sarà sempre diverso perché le persone coinvolte non saranno mai le stesse”, racconta l’ideatore e interprete Cacciola.

“We won’t be able to be here” si serve in modo originale dei servizi di conference call forniti da Unified Communication. Una tecnologia che riesce ad avvicinare le persone a costi trascurabili, annullando le distanze. “Molto utilizzata da aziende e privati per la sua semplicità, in questo caso l’audioconferenza è un mezzo per far riflettere su come i social network e l’onnipresenza del world wide web hanno cambiato le nostre giornate, con uno sguardo critico e al tempo stesso costruttivo”, commenta Emo Maracchia, responsabile Marketing di Unified Communication. “Gioco, critica sociale e tecnologia sono gli ingredienti di questo spettacolo, che all’interno del laboratorio RiconquistaMi ha fatto riviere piazza Leonardo da Vinci, da poco restituita ai pedoni. Siamo contenti di aver dato il nostro contributo al laboratorio e intendiamo ripetere l’esperimento in futuro”.