L’avv Angelo Greco apre l’incontro-dibattito sui testimoni di giustizia
12 Gennaio 2013 da comunicatiseo
“La società civile è retta da due colonne: la giustizia e l’istruzione”. Con queste parole l’avv. Angelo Greco, autore del libro “Tra l’incudine e il martello”, apre l’incontro-dibattito sui testimoni di giustizia, tenutosi ieri mattina, presso l’archivio di Stato di Cosenza. L’evento, organizzato dalla biblioteca e dal laboratorio-osservatorio permanente sulla legalità del liceo scientifico “Fermi”, prende le mosse dal volume pubblicato dalla Pellegrini Ed. per raccontare dei c.d. corpi senza ombra: comuni cittadini che, avendo subito o essendo stati testimoni di un crimine, hanno deciso di denunciare, entrando, loro malgrado, nel circolo degli eroi. Un circolo per pochi, che ha solo 71 membri.
Di fronte a un folto uditorio, composto dagli studenti del liceo “Fermi”, del liceo “Scorza”, dell’ITIS “Monaco” e dell’istituto “Todaro” di Rende, sono intervenuti come relatori: Michela Bilotta, dirigente del liceo “Fermi”, il prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro, il questore di Cosenza Alfredo Anzalone, l’editore Walter Pellegrini e l’avvocato Angelo Greco, con la professoressa Antonietta Cozza nelle vesti di moderatrice.
A impreziosire l’incontro è stata la presenza del testimone di giustizia Gaetano Saffioti, imprenditore del cemento di Palmi, da undici anni sotto scorta per aver denunciato i suoi estortori. Gaetano Saffioti, contrariamente a quanto di solito accade entrando nel programma di protezione, non ha accettato aiuti dallo Stato, non ha cambiato generalità e non ha abbandonato la sua terra. “Rimanere sul territorio è fondamentale”. Con la fierezza dell’uomo libero, dirà “io non cerco aiuto, io lo offro”. E questo aiuto sta nell’esempio, germogliato nella cultura del fare, e in netto contrasto con quell’indignazione che non si traduce mai in azione.
Gli studenti hanno partecipato attivamente al dibattito con le domande finali per Gaetano Saffioti e l’avv. Greco, e proponendo un video avente ad oggetto i testimoni di giustizia. Dimostrazione di sensibilità e interesse verso la cultura della legalità, secondo un assunto che non ammette repliche: il cambiamento è in mano alle nuove generazioni.
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