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Nel 2013 Poste Italiane aumenterà i prezzi. Aumenteranno anche Carnet Assegni e Bonifico Bancario

11 Gennaio 2013 da dagata

Dopo l’aumento del costo dei bollettini postali arrivano quelli nel settore postale a partire dal 2013. Dovrebbero, infatti, aumentare i prezzi di tutte le spedizioni a partire da quelli per gli enti no profit che non potranno più godere delle tariffe agevolate loro consentite, con conseguenti ricadute negative in tutto il terzo settore.
Come è noto, infatti, a partire dal 2 luglio scorso è stato previsto, senza alcun preavviso, l’aumento sui pagamenti dei bollettini dei conti correnti postali che sono passati da 1,10 euro a ben 1,30 euro, con una percentuale in più del 18.2%.
Basti pensare che l’ultimo ritocco datato 1 ottobre 2008, era stato molto più ridotto con un passaggio da 1,00 euro a 1,10 euro.
Una certezza sugli aumenti da parte di Poste Italiane riguarda la modifica del Contratto BancoPosta a partire dal 1 Gennaio 2013. Gli aggravi riguarderanno, in particolare, il rilascio di Carnet Assegni Postali “Non Trasferibili” che passano da gratis a 3,00 euro e i Bonifici verso l’Italia disposti a sportello con addebito in conto corrente fino a 500mila euro che passano da 2,50 euro a 3,00 euro.
Secondo Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, al di là degli aumenti dei costi bancari, l’incremento dei prezzi delle spedizioni è determinato non solo dai costi cosiddetti industriali, ma dal fatto che vengono inviate sempre meno lettere. Alcune statistiche parlano di una diminuzione di oltre il 2% su base annua.
L’utilizzo della rete da parte di tutti per mandare messaggi e comunicazioni e l’introduzione obbligatoria della posta elettronica certificata in determinati settori sta comportando un ulteriore colpo alle spedizioni cartacee.
Ecco perché non è un azzardo immaginare che Poste Italiane abbia scelto strategicamente di rafforzare la sua posizione di Banca piuttosto che quella di vettore postale nazionale con il rischio concreto di un crollo degli utili in quest’ultimo settore.
Ci auguriamo, che queste previsioni non comportino un peggioramento del servizio a danno degli utenti costretti, peraltro, a pagare di più per prestazioni di livello inferiore che vogliono dire ritardi e disagi.

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