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Titoli di Stato, allarme per gli USA: cala la richiesta perché gli americani preferiscono l’oro

27 Ottobre 2024 da helly

Negli ultimi mesi si è parlato tantissimo, a ragion veduta, della grande corsa che sta facendo il prezzo dell’oro. Tantissimi investitori ne sono felici, un po’ meno il governo americano visto che il metallo prezioso sta facendo sempre più concorrenza ai titoli di Stato decennali, tradizionalmente molto amati dai risparmiatori a stelle e strisce.

La corsa dell’oro minaccia i titoli di Stato

titolo di stato treasuriesNon c’è dubbio che l’andamento dell’oro degli ultimi mesi sia stato veramente eccezionale. In questo mese di ottobre il metallo prezioso è riuscito a superare record precedenti, affacciandosi oltre la soglia dei 2700 dollari per oncia (fonte dati Pocket Option Italia).

Nel corso del 2024 l’incremento di prezzo del lingotto è stato superiore al 30%. Non c’è proprio paragone rispetto al rendimento annuo dei titoli di Stato.

Cambio di abitudini

La cosa interessante è che, in virtù di tale corsa, gli americani stanno cambiando le loro abitudini di investimento. Tradizionalmente una bella fetta dei loro capitali è sempre stata investita in titoli di Stato americani (Treasuries), ma lo scenario è cambiato. Da una parte il vertiginoso aumento del prezzo dell’oro e dall’altra la preoccupazione sul crescente livello del debito pubblico (circa il quale nessuno dei due candidati presidenziali sembra avere ricette ben precise) stanno spostando l’ago della bilancia a favore del metallo prezioso.

Una dimostrazione lampante di questo mutamento di prospettiva è l’esperimento che è stato fatto dalla catena di ipermercati Costco, che ha cominciato a vendere lingottini di un’oncia nei suoi magazzini, riscuotendo grande successo.

Campanello d’allarme anche per l’Europa

L’interesse dei cittadini americani verso l’oro non è limitato soltanto a quello fisico. Gli investitori retail infatti comprano Etf sui mercati finanziari, negoziano CFD (contratti per differenza), investono nei titoli azionari delle compagnie aurifere. Tutte queste risorse vengono sottratte agli investimenti nei titoli di Stato.

Tutto questo dovrebbe far suonare un campanello d’allarme anche in Europa, perché il problema del crescente debito pubblico riguarda anche paesi come Francia e Germania, e il metallo giallo potrebbe diventare l’ultimo bene rifugio percepito dagli investitori. Del resto, anche per questo motivo diversi analisti ritengono che il prezzo salirà oltre i 3000 dollari per oncia.

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