Comunicati stampa

Il “Critical Raws Materials Act” ha identificato le materie prime che hanno grande importanza strategica. Tra queste un ruolo di primo piano ce l’ha il magnesio. Viene considerato infatti dall’Unione Europea come la seconda materia prima per importanza economica, e la terza materia prima per il rischio di fornitura.

Il ruolo del magnesio tra le materie prime

Il magnesio è uno dei materiali strutturali più leggeri tra quelli che vengono impiegati in ambito industriale. Il maggiore utilizzo viene fatto soprattutto nel settore dell’automotive, circa il 48%, dove viene impiegato soprattutto sotto forma di lega di magnesio da fusione. La sua diffusione in questo ambito si spiega proprio con la sua leggerezza, e di conseguenza con la capacità di ridurre il peso complessivo del veicolo.

Oltre all’automotive, il magnesio trova larga applicazione anche nel packaging (23%), nel settore delle costruzioni (13%) e come agente desolforante (12%).

Al di là dell’ampio ambito di utilizzo, l’importanza del magnesio deriva soprattutto dal fatto che non è facilmente sostituibile con altre materie prime. A parità di costo infatti, I sostituti presentano delle performance nettamente inferiori. Da qui nasce la criticità del magnesio come materia prima industriale.

La Cina comanda il mercato

Il mercato del magnesio ha un dominatrice incontrastata che è la Cina. Dalla fine degli anni Novanta, il Paese orientale è diventato il principale produttore a livello globale, mentre in precedenza c’erano altri attori rilevanti sul mercato come Russia, Norvegia e Stati Uniti.
Ad oggi il magnesio a livello globale proviene per il 90% dalla Cina. Le esportazioni di Pechino verso l’Europa sono passate da 8000 tonnellate a 140.000 tonnellate in due decenni.

Troppa dipendenza è un pericolo

Il ruolo dominante della Cina ha una importante conseguenza, dal momento che rende il paese asiatico il vero market maker del magnesio. In sostanza Pechino fa il prezzo di questa materia prima. Questo è confermato dai dati storici, dove si vede che l’andamento del prezzo cinese anticipa la dinamica del prezzo che c’è sul mercato europeo di circa un trimestre.

La forte dipendenza dalla Cina comporta anche un rischio di fornitura molto elevato per l’Europa. Immaginiamo infatti un periodo di forte carenza, che potrebbe spingere Pechino a inserire un ordine stop buy ai clienti. Sarebbe uno scenario complicatissimo. Per questo – come detto – l’Unione Europea ha inserito il magnesio tra le materie prime critiche.