Comunicati stampa

Rischio listeria, richiamata dal commercio salsiccia passita affettata in vaschetta: info e lotto interessato. L’allerta del ministero della Salute di una tipologia di insaccato prodotti dal Prosciuttificio Salumificio San Michele srl per l’azienda Malafronte Salumificio srl per “rischio microbiologico”

Richiamata dal mercato una tipologia di salame prodotta dal Prosciuttificio San Michele srl per la l’azienda Malafronte Salumificio srl, per “rischio microbiologico”. L’avviso è stato pubblicato sul sito del ministero della Salute, nella sezione dedicata ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori. Il motivo del richiamo, come riportato sull’avviso del dicastero, è la presenza di Listeria Monocytogenes, il batterio responsabile della listeriosi. Il lotto richiamato, distribuito in diversi supermercati italiani, è un lotto di salsiccia passita affettata venduto a peso in vaschetta di 90 gr del cartone da 1,8 kg da 20 vaschette a marchio “MALAFRONTE” con il numero di lotto F240870230 con termine di scadenza minima del 10/06/2024. Anche in questo caso, la ragione indicata è la presenza di Listeria monocytogenes. Il Prosciuttificio San Michele srl (ITN5U7E) ha effettuato l’operazione di affettamento e confezionamento del salame richiamato per I MALAFRONTE SALUMIFICIO SRL (IT R884 CE). La sede dello stabilimento di quest’ultima azienda è in via E. Mattei n 1/c a Consandolo, in provincia di Ferrara. Il ministero della Salute chiede ai consumatori che avessero acquistato tali prodotti “di non consumarli e di riportare la merce presso il punto di acquisto”.. Il motivo del richiamo è, come abbiamo detto, la presenza del batterio Listeria monocytogenes di seguito in dettaglio su 5 u.c.: – 1 u.c <40 u.f.c /g* – 2 u.c. <10 u.f.c/g* *limite da Reg. CE 2073/2005: assente in 25g e/o <100 ufc/g. Come riporta il Ministero della Salute, il batterio della listeria monocytogenes è responsabile dell'infezione della listeriosi. La listeriosi è una tossinfezione alimentare, che può provocare i sintomi tipici della gastroenterite, quali la diarrea e i dolori alimentari. Nei casi più gravi e rari, essa può portare all'insorgere di meningiti, encefaliti e setticemie. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare i prodotti segnalati e restituirli al punto vendita d’acquisto dove saranno rimborsati o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.