Tirocini retribuiti? Ecco cosa ne pensa Cristina Scocchia, CEO di Illycaffè
13 Maggio 2024 da officecsweb
In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, la CEO di Illycaffè Cristina Scocchia, che ha avviato la sua carriera con uno stage alla Procter&Gamble, dice la sua sulla questione dei tirocini retribuiti: “Posso dire che senza quel tirocinio difficilmente sarei diventata Amministratore Delegato”.
Cristina Scocchia: il tirocinio alla Procter&Gamble è stato il mio trampolino di lancio
Tutto è partito da una proposta della Commissione Europea volta a garantire ai tirocinanti un giusto compenso e adesso la parola “tirocinio” è sulla bocca di tutti. Il “Corriere della Sera” ha chiesto il parere a una manager e capo d’azienda che è riuscita a scalare la piramide aziendale partendo dal basso, proprio con uno stage. Cristina Scocchia, CEO di Illycaffè, fa parte di quel 3% dei CEO donna in Italia ed è tra le poche ad essere arrivate al vertice grazie alla gavetta. “Ho lavorato sodo ma sono stata anche fortunata nel trovare una società, Procter&Gamble, con una forte cultura del merito, in Italia purtroppo non è sempre così”, afferma la manager, ricordando di come fu subito messa alla prova dall’azienda presso cui realizzò il tirocinio: “Mi sono occupata di strategie e di marketing. Niente di complesso. Ma ho ricoperto incarichi e mansioni pari a un neo assunto e quindi sono stata anche retribuita. Cosa rara all’epoca”. Allora, aggiunge Cristina Scocchia, “non si capiva se potesse essere un trampolino di lancio o semplicemente un’opportunità per respirare l’aria di un’azienda. Tanti miei amici sono finiti a fare fotocopie, senza indennità. Così è uno spreco”.
Cristina Scocchia: i nostri tirocinanti sono tutti retribuiti
“Mi piace poco l’idea di imporre le cose per legge. Ma per quanto mi riguarda le pari opportunità cominciano da lì – dice Cristina Scocchia in riferimento alla possibilità di obbligare le aziende a retribuire i giovani in tirocinio – Non c’è solo un divario uomo- donna nel nostro Paese. C’è un divario tra chi è ricco e chi non lo è. Io non avrei potuto fare uno stage in forma gratuita. Posso dire che senza quel tirocinio difficilmente sarei diventata Amministratore Delegato”. Nel suo caso, l’AD di Procter&Gamble apprezzò il lavoro da lei svolto e le propose un’assunzione a tempo indeterminato, a condizione che completasse gli studi con il massimo dei voti e migliorasse il suo inglese. La CEO di Illycaffè ammette che oggi però “poche aziende sono in grado di riconoscere e premiare il merito”. Adesso che si trova dall’altra parte, è lei a dare l’opportunità ai giovani di fare carriera. “I nostri tirocinanti sono tutti retribuiti. Come lo erano in Kiko. Alcuni di questi stanno facendo carriera. Auguro loro di poter raggiungere qualsiasi traguardo abbiano in mente”, conclude.
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