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“Così parlò Zarathustra”

4 Novembre 2010 da peppemusto1

LaChiaveNellaToppa ripropone a Milano presso il Teatro Studio Frigia Cinque, unico e autentico luogo dell’avanguardia e della sperimentazione teatrale milanese, il suo spettacolo “Così parlò Zarathustra – uno spettacolo per tutti e per nessuno” giunto alla sua torna in scena a Milano al Teatro Studio Frigia 5 seconda edizione. Un lavoro teatrale che non può stare fermo, destinato a una continua e inesorabile crescita, in perpetua metamorfosi e trasformazione; una macchina orfica sempre cangiante, che si nutre e si alimenta degli spettatori stessi che incontra strada facendo in un percorso difficile e accidentato, ma, crediamo, non privo di fascino e suggestione. La trama, per chi ha avuto l’occasione di assistervi, è cosa nota e universale: si racconta di un mito, il mito della morte di Dio, fra personaggi diversamente implicati, ma ugualmente coinvolti in questa danza o balletto dell’umanità, senza esclusione di colpi. L’uomo folle alias Zarathustra fa il suo ingresso nel teatro, “Dio è morto e noi l’abbiamo ucciso” si dice l’uomo folle “ma chi, chi più di tutti è responsabile?” e gli sembra di sentire qualcosa come un grido, un grido d’aiuto provenire da remote e tenebrose lontananze; così si mette alla ricerca dell’uomo che grida in cerca di aiuto, il suo lamento è straziante, che cosa sta dicendo, chi sta cercando, cosa sta invocando? Dev’essere l’uomo superiore, qual è il peso che l’opprime? Quale colpa è costretto a sopportare? È forse il Coscienzioso dello spirito, colui che va fino in fondo, che per eccesso di zelo e scrupolosità si costringe piuttosto ad essere un folle per propria iniziativa che un saggio per parere di un altro oppure è il Penitente dello spirito, che sa di non essere un uomo grande, ma voleva recitarne la parte oppure è l’Ultimo papa disoccupato e disperato perché nessuno crede più nel Dio che egli ha servito fino all’ultimo oppure ancora è l’Uomo più brutto, l’uomo del grande disprezzo, ricco di cose grandi e orribili o forse è soltanto l’Ombra alle calcagna di Zarathustra, esausta per il suo vagare senza meta, senza fine, senza scopo? Quale che sia la soluzione dell’enigma, stasera però con loro si ballerà! Lo spettacolo sarà in scena giovedì 11, venerdì 12, sabato 13 novembre 2010 alle 21.15 e domenica 14 novembre alle 16.15; per informazioni e prenotazioni: www.lachiavenellatoppa.it.

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