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Paula Reschini Mengoni parla del suo nuovo libro “Le Donne dell’Oro Verde” con la prefazione del curatore Salvo Nugnes

29 Ottobre 2023 da ufficiostampa

È in uscita il catalogo “Le donne dell’oro verde” da lei curato, ci spieghi da dove arriva questo titolo?

In Argentina, il termine “Oro Verde” è emerso più di mezzo secolo fa per riferirsi alla coltivazione della soia come principale fonte di sostentamento del paese. In particolare dal sud di Santa Fe, provincia fiorente e agricola, piena di italiani. Ma è anche la principale attività economica di Santa Rita, Paraguay, dove risiedono quattro dei pittori che saranno presentati nel catalogo. Le “Donne dell’Oro Verde” sono artiste e contadine, gestatrici della rottura del monocromatico esistenziale rurale stabilito dall’uomo. Sono tesori essenziali, precursori della diversità e dello sviluppo femminile. Seminatori di bellezza (intesa come luce), sensibilità e speranza.

Quale messaggio vuole trasmettere con questo libro, ci racconti.

Intendo lasciare un’eredità artistica nelle regioni planetarie sottosviluppate, invisibili, rustiche, indurite e/o vulnerabili. Ricordare alle anime lì, a volte intrappolate, il potere liberatorio dell’arte e della luce nei colori e nella bellezza. Rivalutare l’espressione vitale della donna, il lavoro artistico come professione e come via di salvezza e di vita. Elevare la voce preservata della terra latinoamericana, così come l’importanza di rispettare la voce interiore dell’essere umano e coltivare i sogni più profondi, anche quando l’ambiente o il contesto in cui ci siamo incarnati, esclude duramente la catalogazione, come una cosa esterna del tuo tempo. Intendo seminare il risveglio della coscienza dell’arte come strumento essenziale di comunicazione intercontinentale e interdimensionale. Una chiave per l’evoluzione personale e la riconnessione con l’identità planetaria ancestrale (collettiva), ma anche per il recupero dell’identità europeo-latinoamericana, che comprende il diritto di sangue dell’educazione artistica, integrando socialmente la realtà dell’attività fisica rurale. Recuperare nella formazione i lavoratori invisibili del tempo che verrà, riconoscendo l’artista come unico, originale e sensibile nato “misteriosamente” in contesti strutturati. Evidenziando la sensibilità collettiva al raccolto, la coscienza vibrazionale del colore e la speranza di un verde, che nell’aldilà (che se è lassù è quaggiù) di questo tesoro umano e femminile si espanderà la frequenza più pura dell’amore universale.

Lei è fondatrice e direttrice del Museo Internazionale di Arte Contemporanea Don Armando S. Reschini, a Santa Fe, ce ne vuole parlare?

Il Museo Internazionale d’Arte Contemporanea Don Armando S. Reschini a Sanford, Santa Fe, Argentina, è il primo museo internazionale e autonomo di arte contemporanea della provincia. Fondata in omaggio a mio nonno Don Armando, figlio di italiani, che mi ha trasmesso il valore del lavoro, dell’onestà e della semplicità. E in ricordo della signora Mabel Mengoni, mia madre. Donna nobile, dolce, sensibile, bella e pura. Con il desiderio di espandere la propria eredità ai figli della famiglia, alla mia città natale e al mondo. Fondato il 13 dicembre 2019 con la presenza d’onore della Children’s Consultancy, dell’eminente artista-musicista ed emittente nazionale Mr. Quique Pesoa, nipote di Don Mario della famosa Estancia Pesoa di Sanford, del Museo Centrale d’Italia e ospiti.
La sua missione è diffondere e difendere l’arte e la bellezza sulla faccia della terra e rendere visibili personalità che lavorano per una società più giusta, sensibile e umana. Attualmente è composto da tre sale espositive stabili, di cui una dedicata all’arte italiana. I suoi amati artisti e soci fondatori, nonché l’originalità delle proposte, hanno posto il museo alla ribalta internazionale.

Nel libro c’è la prefazione del curatore e scrittore Salvo Nugnes, come lo ha conosciuto?

Ho avuto la bellissima opportunità di scoprire il Sig. Salvo Nugnes, nel periodo 2015-16 durante il mio soggiorno per promuovere i miei lavori a Milano. Quando sono arrivata nel vecchio continente in occasione della Solenne Cerimonia delle Arti, delle Scienze e delle Lettere presso il mitico Giorgio V a Parigi per rappresentare con orgoglio i popoli più svantaggiati del nord-est del Brasile e della mia amata Repubblica Argentina. Con spirito acceso, curioso e assetato di cultura, mi sorprendono le geniali proposte artistiche di Spoleto Arte. Illuminata dallo sviluppo della produzione e della comunicazione, ma anche dal suo carisma che trascende i social network, sono tornata in America Latina, mobilitata. Fino al 2018, sono entrata a far parte dell’Art World Squad in Russia, guidata dal signor Nugnes, con la partecipazione del critico italiano Vittorio Sgarbi e del signor José Dali. La proposta perfetta per incentivare gli imprenditori, gli artisti e il pubblico del Sudamerica. Ma personalmente, l’invito indicato è quello di provare a co-creare un bellissimo gioco esistenziale. Gli sono profondamente grata, poiché con le sue idee mi ha permesso di crescere e coinvolgere anche la Nazionale di Calcio Argentina nella serie pittorica “La Artgentina” presentata in contemporanea al Gran Café Tortoni di Buenos Aires, ispirandosi alla sua fortunata proposta. Lo osservo costantemente come un grande riferimento internazionale e gli sono grata anche per aver permesso al nostro museo di presentare opere provenienti dall’Argentina e dalla Repubblica Dominicana alla Pro Biennale Venezia 2023 e per aver abbracciato con così tanta efficacia le espressioni delle “Donne dell’Oro Verde”. Tanta professionalità, apertura e qualità umane.

Lei è anche un’artista, quanto pensa sia importante al giorno d’oggi fare Arte? E che valore ha per lei?

Fare arte oggi e ogni giorno ha l’importanza di salvaguardare uno spazio essenziale di comunicazione con l’universo interiore di preservazione del nostro essere, garantendo non solo la salute integrale ma anche il piacere di vivere l’esperienza creativa naturale dell’atemporalità. Liberare l’uomo dall’illusione nel recupero della memoria originaria e nella difesa del naturale collegamento tra terra e cielo. Fare arte ha un impatto sociale nella costruzione di ponti comunicativi, nella generazione di stati di pace e di coscienza tanto necessari quanto vitali, nell’espressione di verità intrinseche a volte nascoste, ma che se non dette ostacolano l’evoluzione. Incoraggia la creazione e la diffusione di nuovi paradigmi, consentendo lo sviluppo futuro, a favore di una vita più umana e circolare. Allo stesso tempo preserva, sorprende, originalizza e perfino illumina.
L’arte per me ha un valore eterno ed ineguagliabile. Non ricordo un giorno della mia esistenza, senza arte. Nonostante le difficoltà o circostanze che invitano al miglioramento, la mancata comprensione del contesto o la solitudine quasi obbligata, non cambierei per nulla al mondo il mio essere artista. Inoltre, è nell’arte che ricordo che sono una creazione e questo è un grande dono non negoziabile.

All’interno del volume sono inserite le opere di altre 4 artiste, oltre alle sue, che fanno parte dell’Asociación Paraguaya De Bellas Artes, ci vuole parlare di loro?

Sì, abbiamo realizzato un evento storico nell’arte contemporanea paraguaiana, che un curatore, manager e giornalista europeo come il signor Nugnes e il suo team di professionisti, possono non solo rendere visibile ma anche diffondere attraverso un libro di alta qualità, e nei media europei di grande impatto, ai miei cari artisti, contadini, imprenditrici e membri fondatori dell’Associazione Paraguaiana di Belle Arti: Marcia Mesomo (Presidente), Candida Spies Bettu, Jacira Raimondo e Luciana Maria Werkauser Beilner. Che sono precursori delle Belle Arti in Paraguay e hanno svolto un ampio lavoro di divulgazione sia nel loro paese, in Brasile o in eventi artistici a Dubai, Parigi, Londra, Belgio, Grecia o Lussemburgo e attualmente a Roma, attraverso il nostro museo con sede in Argentina . In questa grande proposta, offerta da Edizione Art Factory, si apre davanti a tutti noi un caleidoscopio di opportunità, che speriamo di sfruttare e collaborare per migliorare la vita di tante donne e artiste in Sud America. Nel corso di questo sogno incantato proviamo sensazioni che ci spingono chiaramente a volare insieme, accompagnati e più in alto. Colgo l’occasione per ringraziare la speciale collaborazione del caro Sig. Philippe Nicolas, Cavaliere dell’Ordine della Legione d’Onore di Parigi, Ufficiale delle Arti e delle Lettere, Scrittore e del Sig. Franco Tirelli, Deputato italiano in Sud America.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

2023-2024 diffonderemo le opere della serie “Omnipresente” in occasione di alcuni eventi negli Stati Uniti. Ma con la chiara intenzione di continuare a rafforzare i legami con l’Europa, soprattutto con questo rinomato produttore ed editore che ci ispira tanto e che ci ha aperto le sue porte.

Anche se fino alla fine dell’anno resteremo impegnati a migliorare le sale espositive e la residenza artistica del museo, siamo aperti e attenti a nuove opere, artisti e proposte.

Personalmente ho intenzione di dedicare del tempo alla produzione di nuove serie pittoriche e vorrei finire di scrivere un piano strategico di sensibilità planetaria post “Donne dell’Oro Verde”, attraverso i sospiri.

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