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Allerta nella UE per le olive nere al forno con listeria vendute anche in Italia

19 Agosto 2023 da dagata

Allerta nella UE per le olive nere al forno con listeria vendute anche in Italia. L’avviso non è ancora stato diffuso dal nostro sistema sanitario

Ci sono voluti sei giorni (dal 9 al 14/08) per fare sapere ai consumatori italiani per merito dello “Sportello dei Diritti”, sempre pronto e attento e a rendere pubblica ogni problematica che possa riguardare la salute dei cittadini, che numerosi lotti di olive nere al forno a marchio “DILECCE” è stato ritirato dagli scaffali dei supermercati della Repubblica Ceca, Francia, Germania, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Svizzera e Italia. C’è il fondato sospetto che le olive siano contaminate dal pericoloso batterio Listeria monocytogenes, che ogni anno provoca in Europa centinaia di ospedalizzazioni e qualche decesso. Eppure il Sistema di allerta rapido per gli alimenti (Rasff) è stato ideato nel 1979 per segnalare alle autorità sanitarie dei vari stati membri la presenza sugli scaffali dei supermercati di prodotti contaminati o potenzialmente pericolosi distribuiti nell’area UE da ritirare dal commercio. In Italia, però, solo nel 2017 il ministero della Salute, attiva all’interno del suo sito, il portale con l’elenco di questi prodotti da comunicare ai consumatori. In una società dove una mail impiega pochi secondi ad arrivare da Bruxelles a Roma e un tempo simile per diffondere la notizia alle Asl locali, quali sono i motivi di questo incredibile ritardo? Perfino le aziende, per fare sapere alle catene di supermercati che il loro prodotto deve essere ritirato, grazie al tracciamento obbligatorio dei lotti ormai impiegano poche ore. Nonostante ciò, la notizia del richiamo è stata diffusa dal RASFF, il Sistema rapido di allerta europeo l’11 agosto dopo la scoperta della contaminazione in Italia, senza che il nostro ministero della Salute ne desse comunicazione. Da anni lo “Sportello dei Diritti” segnala discrepanze, imprecisioni e ritardi nella comunicazione delle allerta da parte degli uffici del ministero della Salute, ma le cose non sono molto cambiate. In questo caso l’allerta non solo è stata diffusa, ma anche dopo quasi sei giorni ancora i consumatori non ne sanno nulla. Insomma un vero disastro per un sistema classificato come di ‘allerta rapido’. Se il ritardo accumulato nella gestione di questa allerta è sin troppo evidente, non altrettanto semplice è capire i motivi. Eppure stiamo parlando di contaminazione da Listeria, un microrganismo ormai abbastanza conosciuto in Italia, anche in seguito al ritiro nei scorsi mesi di numerosi prodotti ritenuti contaminati. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è nostra abitudine fare catastrofismo, ma si dovrebbe intervenire per rendere più efficiente le comunicazioni dei vari paesi al Sistema di allerta rapido per alimenti e quelle del ministero della Salute ai cittadini, un processo che per funzionare necessità di una certa abilità che forse è mancata negli ultimi anni. Proseguendo nel dettaglio del richiamo, la comunicazione del RASFF (2023.5454 dell’11 agosto 2023) riguarda nella UE delle confezioni di 11 lotti avente numero 080523; 110723; 160623; 200523; 250523; 280723; 300623; 110523; 190623; 030723; 250523 e data di scadenza 9/8/23; 9/11/23; 20/09/23; 25/09/23; 10/09/23; 16/10/23; 19/10/23; 30/10/23; 11/03/23; 11/11/23; 28/11/23 delle “Vaschetta Olive Nere al Forno” a marchio Di Lecce srl con sede dello stabilimento sulla S.P. 141 KM 42.950 a Margherita di Savoia (BT). In Italia coinvolta la catena di distribuzione DODECÀ che ha pubblicato sul proprio sito l’allerta e il richiamo di 57 lotti tra cui L 080523, L 090623, L 070723,L 090523, L 120623, L 100723, L 100523, L 130623, L 110723, L 110523, L 140623, L 120723,L 120523, L 150623, L 140723, L 130523, L 160623, L 170723, L 150523, L 190623, L 200723,L 160523, L 210623, L 240723,L 170523, L 220623, L 250723, L 180523, L 230623, L 260723, L 190523, L 260623, L 270723, L 200523, L 270623, L 280723, L 220523, L 280623, L 310723,L 230523, L 290623, L 010823, L 240523, L 300623, L 020823, L 250523, L 030723, L 030823, L 260523, L 040723, L 040823, L 270523, L 050723, L 050823, L 080623, L 060723, L 070823 con data di scadenza a 4 mesi e volume unità di vendita – 3000g prodotte sempre dall’azienda Di Lecce srl con sede dello stabilimento sulla S.P. 141 KM 42.950 a Margherita di Savoia (BT). Ricordiamo che la Listeria monocytogenes può causare febbre, mal di testa e gastroenterite. Le persone vulnerabili come gli immunocompromessi, gli anziani e i bambini piccoli possono presentare sintomi neurologici dovuti alla meningite. Anche le donne incinte dovrebbero essere particolarmente attente a questi sintomi. La gastroenterite può comparire tra poche ore e 3 giorni dopo il consumo, mentre i sintomi neurologici possono comparire solo dopo 3 mesi. Le persone che hanno consumato questi prodotti e presentano questi sintomi sono invitate a consultare un medico ea segnalargli tale consumo. Pertanto Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda massima allerta e di rispettare le basilari norme igieniche anche se si può ridurre al minimo il pericolo di contrarre la listeriosi con gli accorgimenti opportuni. Le categorie a rischio dovrebbero evitare di consumare i prodotti citati. Per tutti gli altri la regola principale è avere cura nella conservazione degli alimenti,soprattutto nel frigorifero. Mentre si raccomanda di mantenere la temperatura del frigorifero tra i 4 e i 5 gradi, anche se la maggior parte dei frigoriferi domestici li supera abbondantemente arrivando agli 8. Inoltre la Listeria sopravvive alle temperature basse del frigorifero, ma muore con il calore della cottura.

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