Recessione sempre più incombente: rischia l’Europa, meno i Paesi emergenti
1 Febbraio 2023 da helly
Se il 2022 è stato un anno dominato dalla parola inflazione, probabilmente il 2023 vedrà sempre più pronunciata la parola recessione. La crescita globale infatti sarà molto debole, mentre le tensioni geopolitiche e la crisi energetica saranno fardelli che ci porteremo ancora dietro per diverso tempo.
Lo scenario in caso di recessione
Nel caso in cui la situazione non dovesse improvvisamente migliorare, i paesi sviluppati probabilmente rischieranno una forte recessione nel corso del 2023. Sotto questo aspetto, l’Europa sembra il continente più esposto, soprattutto per via della crisi energetica. Si approssima quindi un ulteriore indebolimento sia nel settore industriale che in quello dei consumi.
Negli Stati Uniti la situazione è analoga, ma al tempo stesso migliore di quella del vecchio continente.
I paesi emergenti
In questo scenario ad offrire le prospettive migliori sono i paesi emergenti. Questo tipo di economie è fortemente legato all’andamento della Cina, grosso partner commerciale. L’economia del paese del Dragone è vista in rilancio, dopo che sono finite le forti restrizioni per contenere il Covid. La ripresa economica cinese diventerà quindi importante volano per i paesi emergenti, la cui crescita economica è da sempre trend following rispetto a quella di Pechino.
Dove guardare con attenzione
Tra i mercati emergenti che più di tutti possono offrire prospettive interessanti anche in caso di recessione globale, spiccano quelli asiatici. La crescita aggregata delle loro economie dovrebbe essere del 4,2%, in netto aumento rispetto al 3,6% che c’è stato lo scorso anno. Potremmo essere quindi vicini a un punto di swing della crescita molto importante.
L’andamento demografico positivo, il bilancio robusto delle esportazioni e la posizione esterna più confortevole fungono anche da ammortizzatore rispetto al Dollaro e dall’aumento dei tassi.
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