Economia, che boom in Georgia (dopo lo scoppio della guerra…)
1 Dicembre 2022 da helly
L’inflazione è attualmente il maggiore incubo per l’economia globale, che trema al pensiero di una pesante recessione. Ma c’è un paese dove invece il prodotto interno lordo viaggia con una crescita in doppia cifra, la Georgia.
Analisi dell’economia georgiana
Partiamo con un dato reso noto dal Fondo Monetario Internazionale. Il PIL della Georgia era stato previsto in crescita del 5,4% nel corso del 2022. Dopo lo scoppio della guerra tale previsione era stata abbassata al 3%, ma poche settimane fa l’organismo internazionale ha rivisto completamente le sue previsioni, alzandole al 10% per quest’anno. Un vero e proprio boom per l’economia georgiana.
Il ruolo dei russi
In questa crescita senza precedenti, un ruolo importante lo stanno recitando i cittadini della Russia. Da quando è scoppiata la guerra c’è stato un afflusso enorme di emigrati russi, che sono arrivati nelle grandi città della Georgia portando denari che hanno triplicato i depositi presso le banche, cresciuti di circa 445 milioni di dollari. Sono inoltre state registrate nel paese quasi 10 mila nuove società russe, ossia 10 volte di più di quante ce ne erano state in tutto il 2021. Certo,non saranno le aziende più famose nel mondo, ma comunque sono tante.
Questo massiccio afflusso – pari al 3% dell’intera popolazione – ha portato indiscutibilmente dei benefici all’economia nazionale. La banca nazionale della Georgia ha stimato che l’arrivo di cittadini russi e bielorussi a causa della guerra, contribuirà all’economia Georgiana per circa 500 milioni.
Benefici che si vedono anche sulla valuta, visto che il Lari georgiano si sta costantemente rafforzando, e oggi viene scambiato a circa 2,7 per dollaro rispetto a 3,1 prima della guerra.
Effetto duraturo?
Tuttavia anche le migliori rose hanno delle spine. La Georgia non è immune alla crescita dell’inflazione, che quest’anno dovrebbe arrivare a 10,5%. Ciò sterilizzerà in parte gli effetti benefici che abbiamo poc’anzi detto.
Inoltre c’è un interrogativo di fondo: nel momento in cui la situazione geopolitica migliorerà (si spera presto), bisognerà capire quanti migranti torneranno nelle loro case in Russia e Bielorussia. Gli indicatori di inversione trend stimano che saranno tanti, innescando quindi un effetto contrario e negativo?
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