BCE: euro digitale non prima del 2026 (se tutto va bene)
6 Dicembre 2021 da helly
La marcia verso l’euro digitale avanza, e la banca Centrale europea ha deciso di chiarire alcuni aspetti riguardo l’adozione di questo nuovo sistema di pagamento.
Anzitutto relativamente alle tempistiche, perché il processo è ancora lungo e l’esito neppure sicuro.
Il percorso tracciato dalla BCE
La banca centrale infatti afferma che “prima di decidere SE emettere un euro digitale“ – il che non dà per socntato che lo farà – bisogna effettuare molteplici test per verificare se è effettivamente uno strumento utile oppure no.
Per questo motivo nel luglio del 2021 è stata avviata una fase di analisi, che verificherà anche come gli intermediari finanziari potrebbero fornire servizi front-end basati sull’euro digitale.
Questa fase potrebbe durare fino all’autunno del 2023.
La seconda fase di test
Dall’esito di tale fase del progetto, dipenderà la decisione della Banca centrale se passare alla fase successiva. La Eurotower sarà l’unico market maker di questo progetto. Questo ulteriore step si focalizzerà sullo sviluppo di servizi integrati e sulle conduzione di test ed eventualmente di sperimentazioni pratiche. Anche qui i tempi saranno lunghi, circa tre anni.
Se tutto va bene quindi, l’euro digitale non vedrà la luce prima del 2026. Del resto la stessa BCE sottolinea che “l’impatto di un euro digitale deve essere analizzato con attenzione“.
Pagamento e non investimento
La banca centrale europea chiarisce inoltre che non c’è alcuna intenzione, neppure in futuro, di fare dell’euro digitale un sostituto del contante. E’ infatti destinato ad affiancarlo, per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori in termini di strumenti di pagamento digitali rapidi e sicuri. Dovrà essere un mezzo di pagamento digitale sicuro, facile da usare e a basso costo, nonché convertibile alla pari con le banconote.
Potrebbe essere utilizzato gratuitamente per le operazioni di pagamento essenziali in tutta l’area dell’euro.
La BCE esclude inoltre che possa assumere anche il ruolo di strumento di investimento (non si vedranno mai quindi quelle speculazioni come accade per Bitcoin e le altre digital currencies sui broker opzioni binarie no esma), inoltre nella sua gestione vanno coinvolti intermediari sottoposti a vigilanza.
L’euro digitale sarà moneta di banca centrale, cioè garantita da una banca centrale e designata a soddisfare le esigenze dei cittadini. Non sarà quindi come le crypto attuali, che sono create da emittenti privati non individuabili.
Inserito in Economia e finanza | Nessun Commento »