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Salmone norvegese affumicato ritirato dai supermercati per rischio listeria

7 Novembre 2021 da dagata

Salmone norvegese affumicato ritirato dai supermercati per rischio listeria. L’allerta sanitaria è stata diramata dall’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria (Anses).

Recall Conso, il sito unico per le segnalazioni di prodotti pericolosi francese, attraverso una nota apparsa sul proprio sito, ha comunicato il richiamo per rischio microbiologico di un lotto (122357) di salmone affumicato norvegese, a marchio LABEYRIE, distribuito in tutta la Francia ma prodotto dall’azienda Labeyrie 39 Rte De Bayonne a Saint Geours De Maremne (FR 40 261 001 CE), in Francia. Il prodotto, che gli esperti consigliano di non consumare e di riportare al punto vendita, è stato segnalato per la “presenza di Listeria monocytogenes”. Il salmone, in confezione dal peso di 130 grammi, ha come scadenza l’08/11/2021, 11/11/2021,15/11/2021,18/11/2021 e 22/11/2021. Interessati i punti vendita di AUCHAN, CARREFOUR, CASINO, CORA, GALEC, HOURA (PROVERA), INTERMARCHE, SCHIEVER (AUCHAN) e SYSTEM U. L’infezione da listeria, anche detta listeriosi, è una tossinfezione alimentare che prende il nome proprio dal batterio che ne è la causa, il Listeria monocytogenes, il medesimo segnalato nel prodotto a marchio LABEYRIE, così come spiega anche il portale di Humanitas, rinomato polo ospedaliero del Milanese. “Questo batterio si trova comunemente nel terreno e nell’acqua e può quindi facilmente contaminare ortaggi e verdure e molti animali possono venire infettati dal batterio senza dimostrare sintomi apparenti”, spiegano gli esperti. L’infezione da listeria è molto comune in un’ampia varietà di cibi crudi, tra cui carni non ben cotte e verdure crude, prodotti lattiero-caseari preparati con latte non pastorizzato o pesce e, come succede con la maggior parte dei batteri, viene eliminata dai processi di pastorizzazione e cottura. Gli esperti di Humanitas segnalano che la forma tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione, provoca diarrea. Esiste però anche un’altra forma, detta “sistemica”, che dall’intestino passa nel sangue e si diffonde nell’organismo, arrivando al sistema nervoso, “dando vita a encefaliti e meningiti e forme acute di sepsi”. In questo secondo caso, sottolineano i medici, tra l’assunzione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi può trascorrere un periodo variabile tra uno e tre mesi. I soggetti più a rischio di infezioni come questa sono le persone con compromissione del sistema immunitario, dunque malati di cancro, di diabete, di Aids, le persone anziane e i neonati. Ma a rischio sono anche le donne in gravidanza, per cui l’infezione da Listeria può causare anche l’aborto spontaneo. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che un focolaio di listeriosi nel maggio-giugno 2019 ha colpito cinque Paesi europei, Estonia, Danimarca, Svezia, Finlandia e Francia, e anche questa volta il responsabile è il pesce affumicato a freddo attraverso aromi liquidi. Come rivela un report congiunto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), tra il 2014 e il 2019 sono stati registrati 22 casi di infezione da Listeria monocytogenes appartenenti allo stesso ceppo, di cui cinque fatali, causati da salmone e trota affumicati prodotti in Estonia. L’Italia al momento non è interessata dal richiamo anche se il marchio è presente negli scaffali dei negozi e delle catene dei supermercati anche nel nostro Paese.

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