Comunicati stampa

Economia a rischio ma stavolta a preoccupare maggiormente non è la crisi economica o l’inflazione ma una eventuale interruzione degli approvvigionamenti globali.
Una interruzione degli approvvigionamenti delle merci potrebbe essere l’innesco perfetto per far partire una inflazione galoppante che troverebbe la pezza di appoggio in altri fattori economici e finanziari come l’eccessiva liquidità.
Metalli rari e preziosi come l’oro stanno già reagendo sotto la spinta di investitori bramosi di mettere al sicuro i propri capitali.
L’oro è uno dei beni che reagisce per primo ai rischi economici e finanziari in quanto si tratta di un bene rifugio facilmente convertibile in denaro con la vendita di etf o lingotti presso attività come questo compro oro Firenze.
Non si sa bene da dove derivi questo rischio in quanto l’interruzione delle attività a causa delle politiche del lockdown sono state diverse nei vari paesi.
Lo stop delle produzioni a causa del lockdown dello scorso anno non sembrano essere stati tali da poter creare presupposti di lungo periodo nella mancanza di merci che ad oggi non si sono paventate se si escludono alcuni comparti dell’elettronica.
Da quello che trapela da alcuni operatori dell’approvvigionamento sembra che il rischio della mancanza di merci di vario genere sia piuttosto grave.
La reale situazione non è comunque ne quantificabile ne verificabile e forse potrebbe essere fuorviata da altri fattori che stanno mettendo in ginocchio interi settori produttivi.
La mancanza di alcune merci potrebbe essere recuperata in breve dal sistema industriale globale se non vi fossero altri vincoli introdotti dai governi in questo periodo.
Tra le problematiche principali c’è quella della svolta green che i paesi occidentali e non solo sembrano abbiano adottato a prescindere dai danni economici che questa possa causare.
L’introduzione di restrizioni dovute ad una emergenza sanitaria ampiamente terminata potrebbero essere confermate con la giustificazione di una crisi climatica di cui non si conosce niente.
Nonostante ciò sembra che la crisi climatica possa diventare la nuova giustificazione dei governi e del mainstream per continuare ad imporre divisioni e difficoltà negli spostamenti sia di merci che persone.