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Rischio listeria, Unes richiama un lotto di mazzancolle tropicali “Jumbo”.

16 Luglio 2021 da dagata

Rischio listeria, Unes richiama un lotto di mazzancolle tropicali “Jumbo”. Lo ha comunicato, con una nota sul proprio sito la nota catena della grande distribuzione organizzata.

Unes, attraverso una nota apparsa sul proprio sito, ha comunicato il richiamo per rischio microbiologico di un lotto di mazzancolle tropicali “Jumbo” a marchio Sea Fish per la “presenza di Listeria Monocytogenes”. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 100 grammi con il numero di lotto 2021230293 e la data di scadenza minima del 02/07/2021, già superata da una settimana al momento del richiamo l’08/07/2021. Le mazzancolle richiamate sono state prodotte per Sea Fish Spa da Heiploeg International BV nello stabilimento di Panserweg 14 a Zoutkamp, nei Paesi Bassi. Per precauzione, si raccomanda a chi è ancora in possesso del prodotto segnalato, magari congelato, di non consumarlo e restituirlo al punto vendita d’acquisto.L’infezione da listeria, anche detta listeriosi, è una tossinfezione alimentare che prende il nome proprio dal batterio che ne è la causa, il Listeria Monocytogenes, il medesimo segnalato nel prodotto. “Questo batterio si trova comunemente nel terreno e nell’acqua e può quindi facilmente contaminare ortaggi e verdure e molti animali possono venire infettati dal batterio senza dimostrare sintomi apparenti”, spiegano gli esperti. L’infezione da listeria è molto comune in un’ampia varietà di cibi crudi, tra cui carni non ben cotte e verdure crude, prodotti lattiero-caseari preparati con latte non pastorizzato o pesce e, come succede con la maggior parte dei batteri, viene eliminata dai processi di pastorizzazione e cottura.Gli esperti di Humanitas segnalano che la forma tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione, provoca diarrea. Esiste però anche un’altra forma, detta “sistemica”, che dall’intestino passa nel sangue e si diffonde nell’organismo, arrivando al sistema nervoso, “dando vita a encefaliti e meningiti e forme acute di sepsi”. In questo secondo caso, sottolineano i medici, tra l’assunzione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi può trascorrere un periodo variabile tra uno e tre mesi. I soggetti più a rischio di infezioni come questa sono le persone con compromissione del sistema immunitario, dunque malati di cancro, di diabete, di Aids, le persone anziane e i neonati. Ma a rischio, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono anche le donne in gravidanza, per cui l’infezione da Listeria può causare anche l’aborto spontaneo.

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