Depositi bancari, una marea di risparmi parcheggiata su conti correnti a zero interessi
1 Ottobre 2020 da helly
Gli italiani sono da sempre considerati un popolo di grandi risparmiatori. Un tempo i soldi venivano conservati sotto il materasso, poi la prudenza ha spinto a custodirli in depositi bancari. Tuttavia, questa predilezione degli italiani per il denaro stipati in conti correnti bancari ci costa cara. E’ stato infatti calcolato che ci fa perdere circa 22 miliardi di euro di potere di acquisto ogni anno (dati Sole24Ore).
L’abuso dei depositi bancari
La questione non è tanto l’essere risparmiatori oppure no, quanto le decisioni che si prendono per i propri soldi. Secondo una recente analisi di Deposit Solutions, il volume dei conti corrente in Italia ha raggiunto il massimo storico a 790 miliardi di euro. Rispetto a 5 anni fa c’è stato un incremento del 37,5%. Un fiume di denaro quindi si è riversato nel tempo sui conti correnti, e lì rimangono fermi.
In buona parte si tratta di conti che non fruttano interessi. Secondo gli ultimi calcoli si tratti di almeno il 68% del volume totale di denaro nei conti. In media 15.500 euro per cittadino italiano. Se i risparmi rimangono fermi e infruttiferi, mentre il costo della vista cresce, è logico che il potere di acquisto di quel denaro fermo sul conto si riduce.
… quelli infruttiferi e quelli a termine
Negli ultimi tempi peraltro questa tendenza si è andata accentuando, perché la crisi Covid e il conseguente lockdown, hanno accentuato la tendenza dei risparmiatori a parcheggiare i propri soldi in depositi bancari infruttiferi. Ora, sappiamo bene che la conoscenza finanziari degli italiani è un tallone d’Achille, per cui è difficile immaginare che di qui a breve possano cominciare ad avere dimestichezza con gli asset più rischiosi, con la gestione di un ordine stop buy sell. Ma almeno il denaro potrebbe essere investito in depositi a termine. In questi casi il denaro rimane fermo per un periodo di tempo stabilito, generando così un certo profitto. Un investimento poco redditizio, ma sicuro visto che il denaro è protetto anche in caso di fallimento della banca.
Volgendo lo sguardo all’Europa, ci si accorge che solo gli olandesi sono amanti dei depositi a termine (82%). Gli spagnoli e gli italiani sono invece i principali amanti della flessibilità data dal deposito a vista. Ma è tutto connesso al grado di educazione finanziaria. Non è un caso che in Germania, il paese che sotto questo aspetto è molto avanti, gli investitori al dettaglio sono attivi anche negli investimenti nei mercati emergenti, quelli considerati maggiormente rischiosi e speculativi.
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