Il celebre discorso che costò la vita a Kennedy
24 Luglio 2020 da Adelio Vaquez
Il 27 aprile 1961 il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy nel suo discorso menzionò un particolare molto interessante, che forse gli costò la vita.
In esso descrive l’esistenza del “Governo Ombra” o meglio del “Potere Occulto” che minerebbe l’equilibrio democratico della “Società Civile”. Una sorta di fascismo mimetizzato da democrazia, il quale, attraverso l’ingordigia distruttiva e sfruttatrice del Capitalismo, e del “Potere Economico”, come un manganello silenzioso, sevizia l’anima dei popoli e soprattutto quella dei deboli.
Tutt’ora questo “Sistema” scellerato esiste! È davvero diabolico tutto ciò!
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Questa è una parte della trascrizione del discorso di Kennedy:
- – Signore e signori, la parola “segretezza” è ripugnante in una società libera e aperta e noi, come popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’influenza, sull’infiltrazione anziché sull’invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull’intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, operazioni economiche, scientifiche e politiche. Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. II suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato. Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. Convinto che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò che per cui è nato: un essere libero e indipendente.
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Spero tanto che, almeno qualche spirito ancora vivo, possa riuscire ad oltrepassare i confini visuali delle proprie scarpe, per uscire così dalla gabbia mediatica di un’informazione che continua ad essere, ancor oggi, parecchio ambigua e disgustosa, al servizio sempre potere preesistente.
Adelio Vaquez
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