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Richiamo per formaggio pecorino con escheria coli.

3 Luglio 2020 da dagata

Richiamo per formaggio pecorino con escheria coli. Il Ministero della Salute diffonde allerta per rischio grave. Lo “Sportello dei Diritti”: occhio al lotto

Arriva direttamente dal Ministero della Salute, la segnalazione nell’apposita sezione del proprio sito web, di un grave episodio di contaminazione alimentare. Questa volta si tratta di un richiamo di un lotto specifico che riguarda un formaggio pecorino a latte crudo semi stagionato dell’Azienda agricola di Carai Giuseppe &C ssa di Volterrra (Pistoia) contaminato dal pericolosissimo batterio escheria coli “verocitotossico” (STEC o VTEC). Con la nota ufficiale del dicastero è stato anche disposto che il formaggio sia immediatamente ritirato dal mercato. Il severo provvedimento di richiamo dal commercio si è reso necessario per tutelare la sicurezza dei consumatori in quanto, secondo l’ente il rischio per la salute è serio. La denominazione di vendita è Divino. Il problema riguarda la possibile presenza di E. Coli STEC in 25 gr (non rilevati sierogruppi 0157, 0111, 026, 0103, 0145, 0104: H4). Il lotto di produzione del formaggio Fratelli Carai è 080520 prodotto in forme da 1,5kg e la data di scadenza è il 26/09/2020. La sede dello stabilimento è Podere Rimini, Volterra (Pistoia), 37 località Montemiccioli. Naturalmente il consiglio è quello di non consumare il formaggio in questione e di riportarlo al punto vendita dove è stato effettuato l’acquisto. È noto, infatti, che le conseguenze per la salute possono essere anche assai serie con disturbi gastrointestinali, parzialmente febbrili, con possibile sanguinamento. Ciò può avvenire tra i 2 e i 7 giorni dal consumo del formaggio contaminato. Sono possibili gravi complicazioni renali, specialmente nei bambini con la sindrome emolitica-uremica (SEU), malattia che si caratterizza per una grave insufficienza renale acuta (spesso è necessario ricorrere alla dialisi), oltre che da anemia e piastrinopenia (ridotto numero di piastrine) e che in alcuni casi (circa il 20%)si rivela fatale.. Al verificarsi di tali sintomi in concomitanza del consumo del prodotto è opportuno l’immediato intervento medico rendendo noto il consumo dell’alimento in questione. Non è la prima volta, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, che viene segnalata la presenza di questo pericoloso batterio in prodotti alimentari e quindi dannosi per la salute. Pertanto, si raccomanda ai consumatori, che hanno acquistato questo prodotto di far attenzione al marchio ed al lotto. Se corrisponde a quello evidenziato dal Ministero è indispensabile che non si consumi e che venga prontamente riconsegnato presso il punto d’acquisto, dove l’esercente o i suoi addetti dovranno adoperarsi per restituirne il prezzo. Va detto che l’autorità, in questo caso il Ministero della Salute, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

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