La fobia della povertà, la corsa spudorata all’arricchimento
7 Febbraio 2020 da Adelio Vaquez
È davvero incredibile, come l’attenzione dell’umanità sia rivolta, unicamente, verso il denaro, verso il profitto e verso a tutto ciò che riesce generarlo. Questa pratica, si traduce in una vera e propria mania, per non dire una persecuzione, sospinta da una fobia della povertà. Trattasi di un gioco atroce, di una follia epocale, che questo “Sistema” e chi detiene le redini di questa “Società Civile” ha messo in piedi, per il riempire, oltremodo, il bacino “economico-finanziario” dei “Padroni” e dei suddetti “Potenti”, ovvero, per alimentare ulteriormente la loro esistenza agiata terrena, a dispetto di chi vive nell’indigenza. D’altronde, qualsiasi attività che graviti in questa benedetta “Società Civile” è finalizzata unicamente all’opportunismo maniacale, ovvero, al profitto, all’affare di chi padroneggia la grande finanza, o come lo si voglia chiamare, senza avere un minimo di riguardo verso il diritto alla sussistenza altrui e ovviamente senza alcun rispetto verso l’ambiente naturale, indispensabile per la sopravvivenza umana.
Non si salvano dalle speculazioni, neppure le cosiddette “Associazioni di Beneficenza”, costituite da un canale specifico, nel quale s’interpone, spesso e volentieri, il Vaticano, o meglio, la “Santa Chiesa”, esigendo, senza un minimo di decenza morale, la sua quota nell’affare, poiché essa costituisce un elemento cruciale, in quel mondo caritatevole, denominato, ipocritamente, “Carità Cristiana”.
È davvero deplorevole questa correlazione con i grossi faccendieri da parte della “Santa Chiesa”, o meglio, da parte di questo emblema ineccepibile di integrità morale, portatrice della parola di Dio, in cui rincorre l’affare indecente, per così dire “sporco”.
Adelio Vaquez
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