La Fondazione Istituti Educativi da nuova vita agli spazi della sede cittadina
7 Novembre 2019 da RedazioneSB
Un altro piccolo passo per rilanciare la zona tra via Tasso e via Pignolo: la Fondazione Istituti Educativi ha scelto di dare nuova vita agli spazi della sede storica e di tenerla viva con eventi e iniziative: dopo l’edizione estiva Vivi il Chiostro fortemente voluta dalla Fondazione, anche gli spazi hanno subito una riqualificazione. Nello specifico, per sottolineare l’importanza del benessere dei dipendenti, è stato eseguito un intervento di riqualificazione degli uffici per mantenere e conservare gli spazi originari, distribuendoli in modo più funzionale ed efficiente.
Il progetto di ristrutturazione della sede è nato dall’idea di trasformare gli spazi in luoghi moderni, freschi e produttivi, che trasmettano i valori della Fondazione e che diano maggiore attenzione alla funzionalità e alla produttività, oltre che all’accoglienza. Un secondo obiettivo è quello di rivitalizzare la zona, creare luoghi di ospitalità per ritrovi e iniziative.
La riqualificazione della Fondazione non riguarda solo gli spazi fisici della sede, ma arriva a seguito della prima edizione di Vivi il Chiostro, un’iniziativa che ha visto durante l’estate il susseguirsi di eventi musicali e teatrali, appuntamenti con autori, e iniziative di sensibilizzazione sui temi d’attualità e si inserisce all’interno del più ampio percorso di cambiamento che vede aggiornare l’identità della fondazione con l’obiettivo di mantenere e trasmettere i valori della Fondazione, integrandoli con nuove necessità e bisogni attuali.
Il presidente Luigi Sorzi afferma “Come Fondazione Istituti Educativi crediamo che perdere le funzionalità e la vivacità del centro cittadino comporti un gravissimo danno per la società di oggi ma soprattutto per il futuro. In questo nostro percorso di rivitalizzazione degli spazi non potevamo certo non pensare anche al benessere dei nostri dipendenti e all’accoglienza dei nostri spazi. Un intervento che tiene conto della storia e del prestigio di FIEB, valorizzando anche il patrimonio artistico presente in sede”.
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