Non solo emergenza xylella: SOS fungo killer della banane
23 Agosto 2019 da dagata
Non solo emergenza xylella: SOS fungo killer della banane. Un fungo rischia di compromettere le piantagioni e i raccolti delle banane nel mondo. Il frutto più popolare al mondo, può essere destinato a essere spazzato via da un fungo invisibile. In particolare quelle della varietà Cavendish, le più consumate ed esportate nel mondo. Al momento in Italia non ci sono problemi di approvvigionamento, ma c’è un immediato rischio di veder scomparire le banane dagli scaffali dei negozi?
Mentre il Salento si dibatte in una delle più gravi emergenze agricole della sua storia, quella alimentata dalla xylella fastidiosa, la Malattia di Panama, che ha già distrutto la varietà più popolare di banana, è tornata e si sta diffondendo a macchia d’olio nelle colture globali. Il problema è che le piante di banano sono senza semi e sono essenzialmente tutte duplicate esattamente dalla stessa pianta che li rende estremamente vulnerabili alla malattia. Un nuovo studio ha messo in guardia che il frutto giallo molto amato sarà spazzato via se non si interviene immediatamente. La banana Gros Michel era una volta la varietà più popolare del mondo fino a quando è stato cancellata completamente dalla Malattia di Panama negli anni 50. Dal Regno Unito è stata impiantata la banana Cavendish per sostituire la Gros Michel e ora costituisce il 95% di tutte le esportazioni di banane nel mondo. Ma la malattia di Panama, che viene trasmessa attraverso il suolo e l’acqua e attacca le radici della pianta di banano, dormiente per oltre 30 anni, è ora tornata con una nuova epidemia globale. Nello specifico, l’agente patogeno fungoso mortale è resistente ai fungicidi e non può essere controllato chimicamente. Esso ha completamente spazzato via le colture di banane Cavendish in Taiwan e ora si sta diffondendo attraverso Cina, Indonesia e Malesia, decimando le colture. Il fungo killer ha ridotto “significativamente” l’industria della banana in Australia, decimate dalla precedentemente malattia nel XIX secolo e ora minaccia l’intero commercio d’esportazione nelle Filippine. Dal 2013 è stato segnalato in lungo e in largo in Giordania, Libano, Mozambico e Oman. L’ultima allerta, che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” vuole definire con questo termine prima che si parli di ennesima catastrofe agroalimentare riguarda un nuovo ceppo di un fungo parassita, il Fusarium oxysporum cubense (Foc), denominato Tropical Race 4 (TR4) che attacca le radici provocando l’avvizzimento della pianta, in quella che viene chiamata anche la malattia di Panama. Non esiste difesa contro il Tr4 che può cancellare un’intera piantagione nel giro di due o tre anni. La scorsa settimana il fungo è stato individuato in Colombia, dove si producono enormi quantità della varietà Cavendish, quella più esportata nel mondo tra le più di 1000 esistenti. La malattia, fa parte della varietà nota come Tropical Race 4 (TR4, non è pericolosa per l’uomo ma potrebbe mettere in ginocchio la coltivazione di quella che è la tipologia più richiesta del frutto: si calcola che poco meno del 50% della produzione mondiale riguardi le banane Cavendish. Il rischio è elevato, anche perchè il fungo può essere veicolato nella terra presente in scarpe o in macchinari. L’espandersi di questa malattia sarebbe devastante. Infatti nei paesi meno sviluppati, la banana è il quarto alimento di maggior consumo, dopo riso, grano e latte; si stima che fornisca un terzo delle calorie giornaliere a 410 milioni di persone. Dunque, il mercato mondiale fa muovere cifre importanti e milioni di persone fanno affidamento sul frutto come fonte di guadagno o come alimento tra i più presenti nella dieta. La Bbc spiega che l’Onu ha quantificato che la produzione mondiale nel 2013 ha toccato i 134 milioni di tonnellate. Le esportazioni hanno raggiunto i 17 milioni di tonnellate annue, principali destinatari l’Europa e gli Usa, dove in media si consumano quasi 12 chili per anno a testa. Da sempre i grandi coltivatori di banane si trovano a combattere le malattie che affliggono questo frutto. Per questo ora gli scienziati sono al lavoro per sviluppare varietà di banane resistenti sia alla Sigatoka Nera, sempre più refrattaria ai pesticidi, che alla malattia di Panama, ricorrendo anche all’ingegneria genetica, ma sino ad oggi senza risultati concreti. Sembra banale ma mai come in questi casi “Prevenire (ndr ed informare) è meglio che curare”. C’è un immediato rischio di veder scomparire le banane dagli scaffali dei negozi? Gli esperti rassicurano: questa eventualità al momento non va presa in considerazione, ma l’epidemia andrà tenuta sotto controllo. Il rischio è «gestibile», spiega Fyffes, gigante dell’industria alimentare specializzato nel commercio delle banane, ma la diffusione del fungo potrà essere rallentata solo con l’impiego di pratiche piuttosto rigorose. Qual è la situazione in Italia? I rivenditori, contattati dallo “Sportello dei Diritti”, mostrano grande calma. «Attualmente non c’è il rischio di una carenza o di un aumento dei prezzi» hanno dichiarato i vari portavoce di alcune catene di supermercati, anche se la situazione va monitorata molto attentamente.
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