Spagna, terrore in spiaggia: pesce manda all’ospedale una bagnante.
9 Agosto 2019 da dagata
Spagna, terrore in spiaggia: pesce manda all’ospedale una bagnante. Una turista di 40 anni, è stata ricoverata d’urgenza in ospedale dove la ferita è stata suturata e la gamba ingessata. E’ accaduto nella spiaggia di Rebollo, perla della Costa Blanca
Incubo per morsi pesci in Spagna. Casi di bagnanti feriti da attacchi di pesce sulle spiagge di Alicante, stanno letteralmente seminando il panico in Costa Blanca (tratto di litorale affacciato sul mar Mediterraneo in provincia di Alicante). L’ultimo episodio ieri quando una turista è stata morsa mentre si trovava sulla famosa spiaggia di Rebollo. La bagnante si stava godendo una giornata “sol y mar” insieme al marito ed al figlio di 5 anni, quando a mezzogiorno i tre hanno fatto un tuffo nelle acque del mare di Rebollo. Il bambino è uscito per primo dall’acqua. La donna, M. V. F, 40 anni, è stata lasciata un po’ indietro. Appena quasi sulla riva, dove l’acqua raggiunge il ginocchio, ha dato un grido tremendo. La “vittima”; ancora spaventata e dolorante ha ricordato il suo sfortunato tuffo in mare: “Stavo uscendo dall’acqua a circa 5 metri dalla riva, quando ho avvertito un fortissimo dolore al ginocchio sinistro. Non riuscivo a muovermi, ero paralizzata, potevo solo urlare”. È stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Elche. In un primo momento, pensavano che la donna si fosse tagliata con un bicchiere. Ma all’ospedale i medici hanno confermato che questa ferita era compatibile con una dentizione. La coppia ha lasciato il bambino con una famiglia presso il campeggio dove stanno trascorrendo le vacanze. In ospedale, sono rimasti circa quattro ore. La ferita era molto profonda. I dottori hanno suturato il tendine della donna. La sua gamba è stata ingessata fino al ginocchio. Lo scorso luglio, due bambini sono stati morsi nella stessa zona. L’attacco subito da questa donna, infatti, non è il primo a verificarsi quest’estate in questa area marina. L’11 luglio, le tre spiagge di La Marina sono state chiuse dopo che due bambini di 7 e 10 anni sono stati attaccati a morsi in acqua. Il primo è stato registrato verso le 17.30, e la vittima era un bambino di 7 anni che era vicino alla riva, secondo quanto riferito dal servizio bagnino delle spiagge libere, che è gestito dalla società Ambumar. Questo bambino è stato prima curato dai bagnini del beach post di El Pinet, ma poi un’ambulanza lo ha trasportato al reparto di emergenza dell’ospedale generale di Elche per curare le sue ferite causate dal morso del pesce che non è stato identificato né dal bambino né dalle persone intorno ad esso quando si è verificato l’attacco dell’animale. Il minore aveva tre ferite al piede destro. Inizialmente, l’evento è stato sottovalutato, pensando che si trattava di un caso isolato, e si è deciso di non intraprendere alcuna azione nella zona. Tuttavia, mezz’ora dopo, il pesce si mostrò di nuovo, sempre nell’area El Pinet. In questa seconda occasione la vittima era un bambino di 10 anni, che è venuto anche fuori dalla riva con un morso su un piede. Come il primo bambino, dopo aver fornito il primo soccorso nella zona, il primo soccorritore ha chiesto l’assistenza di un’ambulanza per trasferirlo in un centro sanitario della città. A questo punto, e con due morsi in mezz’ora, la polizia locale di Elche ha deciso di chiudere al bagno la spiaggia di El Pinet e la più vicina a questa zona della costa di Ilycitano, che sono quelli della Marina e Les Pesqueres-El Rebollo. Il giorno dopo le spiagge di La Marina sono state riaperte al bagno anche se sventolavano bandiere gialle di allerta. E’ la prima volta che succede questo tipo di attacco, così aggressivo in Spagna. In pochi giorni sono cominciate ad arrivare in ospedale persone con morsi su talloni, piedi e mani. Ad alcuni, i pesci avevano letteralmente staccato pezzi di carne dal corpo”, ha raccontato un medico locale alla stampa. Le stesse alte temperature, che si mantengono al di sopra dei 30 gradi da una settimana, sfiorando occasionalmente i 39 gradi, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno però portato anche specie aggressive che hanno attaccato i bagnanti con ferocia.
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