Investimenti, occhio alla fregatura dietro la consulenza data in soli 20 minuti
29 Giugno 2019 da helly
Un dato di fatto consolidato è che gli italiani sono un popolo di risparmiatori. Ma nel tempo è cresciuta anche la propensione agli investimenti, forse perché l’ultima crisi ha reso evidente che tenere i soldi in banca rende lo stesso che metterli sotto il buon vecchio materasso. E allora meglio provare a farli fruttare. Chi può lo fa nel mattone, chi ha meno risorse prova con gli investimenti.
Le lacune italiane su investimenti e finanza
Dal momento in cui si prende la decisione di fare il grande passo, cominciano però i problemi. Anzitutto perché gli italiani (altro dato di fatto) sono i più ignoranti in Europa in tema di finanza. Questo allarme è del resto già stato lanciato da Consob da molto tempo. La nostra conoscenza arriva a malapena ai concetti di inflazione, prestito e deposito. Se ci avventuriamo in qualcosa di leggermente più complesso, si aprono delle voragini culturali. E non parliamo di concetti articolati come che cos’è la volatilità o un grafico candlestick, ma anche del più semplice tasso di interesse o tasso di sconto.
Questo spiega perché sono sempre più gli italiani che, desiderosi di investire, si affidano alla (presunta) competenza degli altri. Rischiando grosso, perché probabilmente finirà in pasto ai leoni.
Troppa concorrenza = troppa fretta
Già perché il mondo della consulenza finanziaria è diventato molto approssimativo a causa della iper-concorrenza. Tantissimi operatori si contendono una clientela vasta, ma non così tanto come servirebbe. E allora per chiudere un affare bisogna fare in fretta. Che, per inciso, è la nemica numero uno degli investimenti. Molti consulenti hanno venti minuti per dare una risposta alla domanda “visto che ho dei risparmi da investire, su quale prodotto dovrei puntare?”.
Bisogna chiarire che l’investimento non è soltanto una questione di capitale, ma prima di tutto di tempo. Ci vogliono almeno 4-5 ore per definire il profilo di un investitore. Operazione assolutamente necessaria per compilare un profilo di rischio, specie se si andrà a fare trading sui mercati otc (over the counter). Non si può mai investire se non si definisce un profilo di chi investe: che età ha, quanta conoscenza ha di finanza, di quanto dispone, che tipo di prodotti vorrebbe, che rendimento si aspetta. ecc ecc. Direste mai ad un concessionario di auto: “vorrei una macchina, decidi tu quale mi devo comprare”, senza dirgli che tipo vorreste, che colore e quanto volete spendere? La situazione è identica per il mondo degli investimenti.
Inserito in Economia e finanza | Nessun Commento »