Fallimento “Mercatone Uno”: la misteriosa Star Alliance Ltd di Malta controllava la Shernon Holding Srl
6 Giugno 2019 da dagata
Fallimento “Mercatone Uno”: la misteriosa Star Alliance Ltd di Malta controllava la Shernon Holding Srl. Giornalisti maltesi si recano presso l’indirizzo dove risulta la sede legale: ma non ne trovano traccia
Nei giorni scorsi tutti i media hanno riportato l’eclatante notizia del fallimento di “Mercatone Uno” lo storico marchio della grande distribuzione non alimentare, nato ad Imola alla fine degli anni Settanta. Come si è potuto apprendere a seguito del tam tam mediatico a partire dal mese di agosto del 2018, il marchio e la stragrande maggioranza dei punti vendita erano finiti sotto controllo della Shernon Holding Srl, società milanese a sua volta controllata al 100% dalla maltese Star Alliace Ltd. Proprio alla luce di quanto accaduto, anche a Malta un team di giornalisti ha cercato di appurare di cosa si occupa questa azienda registrata nell’isola al centro del Mediterraneo. L’Associazione Fornitori Mercatone Uno A.S., nata a Bassano del Grappa (Vicenza) per tutelare le imprese vittime di insolvenze avrebbe, quindi, fornito l’indirizzo presso cui avrebbe sede legale la Star Alliance Limited. La risposta è la seguente: Edgar Bernard Street 2, Gzira. I giornalisti, dunque, si sarebbero portati presso l’indirizzo in questione senza, tuttavia, trovare nessuna traccia dell’azienda in questione. Nessuna insegna, nessun campanello con indicazione del nome, e nessun civico numero “2”. Triq Edgar Bernard, nel lato delle cifre pari, parte dal numero 6. Star Alliance, quindi, almeno fisicamente sembrerebbe non avere una sede. In corrispondenza del posto in cui dovrebbe essere ubicata, si vedrebbe una palazzina, con un bar al piano terra e alcuni appartamenti al primo piano. Anche sul web non risulta traccia sull’attività di questa Star Alliance, se non la presenza del suo nome rilevata in qualche banca dati di aziende con sede a Malta. Di tangibile, come dichiarato al Corriere di Malta dal direttore dell’Associazione dei fornitori William Beozzo, c’è soltanto un fallimento dichiarato dal tribunale di Milano, che ha portato alla chiusura di 55 punti vendita da un giorno all’altro fermando una voragine che in soli sei mesi ha generato debiti per 80 milioni di euro, fino a lasciare a casa 1.860 lavoratori. Ma non solo anche l’indotto è stato duramente colpito: a finire nella crisi 500 piccole e medie imprese fornitrici disseminate in tutta Italia e vittime di pagamenti non saldati, anche per forniture di importi elevati, per un totale di 250 milioni di euro per non parlare del dramma di tutti i loro dipendenti e le loro famiglie con un coinvolgimento in termini umani di circa 10mila persone. E mentre si discute dell’emergenza al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico italiano, sul fronte giudiziario i giornalisti maltesi azzardano il sospetto che Star Alliance sia l’ennesimo nome di facciata utilizzato per operazioni illecite, sfruttando il campo fertile lasciato dalle leggi fallimentari italiane e da Malta, un paese che da alcuni anni è al centro di polemiche e nel mirino dell’Unione Europea per gli scarsi sforzi compiuti nella lotta al riciclaggio di denaro. Il fatto più eclatante, quindi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è che tutto sia accaduto nonostante la crisi aziendale sia attenzionata ormai da anni dal Ministero dello Sviluppo Economico. E, dunque, si è accertato preventivamente che la controllante maltese avesse tutte le carte in regola?
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