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Incidente stradale in Svizzera, morto italiano investito dall’autopostale. Si indaga per ricostruire l’esatta dinamica.

22 Ottobre 2018 da dagata

Incidente stradale in Svizzera, morto italiano investito dall’autopostale. Si indaga per ricostruire l’esatta dinamica.

Tragedia in Svizzera. Un grave incidente stradale è costato la vita a un 48enne italiano. L’incidente ha avuto luogo ieri intorno attorno alle 15.30, sulla strada che a Cademario porta a Bosco Luganese. La vittima, si trovava a bordo di uno scooter quando, durante una manovra di sorpasso dell’autopostale, secondo quanto riferito dalla polizia, ha perso il controllo del veicolo cadendo a terra e rimanendo investito dalle ruote posteriori del torpedone. La polizia cantonale ha comunicato oggi l’identità della vittima. Sul posto, oltre agli agenti della Polizia cantonale e della Polizia comunale di Malcantone Est e Malcantone Ovest, sono intervenuti ieri i soccorritori della Croce verde di Lugano che non hanno potuto che constatare il decesso dell’uomo, i Pompieri di Lugano e il Care Team per il supporto psicologico. Alla luce di questi gravi incidenti che vedono coinvolti i nostri connazionali all’estero, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, suggerisce caldamente a tutti coloro che sono in procinto di recarsi temporaneamente all’estero, nel loro stesso interesse, di munirsi della Tessera europea assicurazione malattia (TEAM), per viaggi in Paesi dell’UE, o, per viaggi extra UE, di un’assicurazione sanitaria con un adeguato massimale, tale da coprire non solo le spese di cure mediche e terapie effettuate presso strutture ospedaliere e sanitarie locali, ma anche l’eventuale trasferimento aereo in un altro Paese o il rimpatrio del malato, nei casi più gravi anche per mezzo di aero-ambulanza. E’ infatti noto che in numerosi Paesi gli standard medico-sanitari locali sono diversi da quelli europei, e che spesso le strutture private presentano costi molto elevati per ogni tipo di assistenza, cura o prestazione erogata. Occorre ricordare che le Rappresentanze diplomatico-consolari, pur fornendo l’assistenza necessaria, non possono sostenere nè garantire pagamenti diretti di carattere privato; soltanto nei casi più gravi ed urgenti, esse possono concedere ai connazionali non residenti nella circoscrizione consolare e che versino in situazione di indigenza dei prestiti con promessa di restituzione, che dovranno essere, comunque, rimborsati allo Stato dopo il rientro in Italia.

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