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Debito troppo alto, l’Argentina “sacrifica” anche la sua carne pregiata

11 Aprile 2025 da helly

Più di 50 anni fa l’Argentina decise di tutelare la pregiata qualità della sua carne bovina, vietando l’export di bestiame. A inizio marzo la necessità di ripianare debito troppo elevato ha spinto il presidente Milei a eliminare quel divieto, segnando una svolta epocale per il paese.

La crisi argentina e l’eccesso di debito

bestiame argentinaLa situazione economica dell’Argentina è da tempo di grave crisi, col paese che ha accumulato un livello di debito enorme, che ha praticamente azzerato il valore del peso argentino, che scambia a 0,00093 rispetto al dollaro (dati eToro). L’amministrazione Milei è impegnata in una negoziazione particolarmente difficile con il Fondo Monetario Internazionale per la restituzione di un prestito di 44 miliardi di dollari (scontati per buona condotta).

Il nuovo presidente sta cercando inoltre di intervenire sulla spesa pubblica e sul commercio internazionale per cercare di accumulare risorse e tagliare gli esborsi per bilanciare le disastrate casse di Buenos Aires. Finora il bilancio è positivo, visto che grazie al grano ed altre commodities agricole nel 2024 sono stati ricavati oltre 1,5 miliardi di dollari, ossia il 22% in più rispetto al 2023.

Il sacrificio per il bilancio

Ma nonostante gli indicatori leading dell’economia siano in netto miglioramento, evidentemente i conti continuano a non tornare, perché ripianare un debito preesistente troppo elevato è difficile. Meglio allora vendere tutto quello che si può vendere per fare cassa. Così Milei ha deciso di abolire una regola in vigore da decenni, ossia quella che vietava agli allevatori argentini di vendere all’estero i propri capi di bestiame.

Quanto varrà questa scelta?

Bisogna sottolineare che nel paese sudamericano la carne bovina è talmente preziosa ed importante per l’economia nazionale, che esistono più capi di bestiame che persone (53 milioni contro 45 milioni). L’Argentina e tra i primi paesi al mondo per consumo pro capite di carne rossa, nonché quinto esportatore mondiale. E da quando è presidente Milei l’export è cresciuto fino a sfiorare il record storico di 481 milioni di tonnellate, che venne raggiunto addirittura esattamente un secolo fa.

Tutto questo fa capire quanto sia importante per l’Argentina tutelare l’autenticità del proprio bestiame, e al tempo stesso evidenzia quanto sia storica la svolta decisa da Milei. Dalla vendita di bestiame all’estero l‘Argentina conta di ricavare una montagna di dollari, anche perché nel frattempo il consumo interno di carne di questo tipo è calato a causa dell’alta inflazione.

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