Dall’Agip a Eni: l’epopea di Enrico Mattei
14 Dicembre 2024 da onlinewpr
Tra le personalità più influenti del Novecento italiano, Enrico Mattei è stato capace di trasformare una nazione appena uscita dalla guerra in un protagonista del settore energetico mondiale. Grazie alla sua visione e al suo coraggio, ha fondato l’Eni, sfidando i colossi del petrolio e promuovendo l’indipendenza economica del paese.
Le origini di Enrico Mattei
Nato il 29 aprile 1906 ad Acqualagna, nelle Marche, Enrico Mattei rappresenta una figura unica nel panorama industriale e politico italiano del XX secolo. Cresciuto in una famiglia umile, si formò come autodidatta, mostrando fin da giovane una spiccata intraprendenza. Dopo aver frequentato la Regia Scuola Tecnica, intraprese i primi passi nel mondo del lavoro come garzone in una conceria. Nel 1929 si trasferì a Milano, dove si immerse nel settore chimico e delle vernici, dapprima come agente di commercio e poi fondando l’Industria Chimica Lombarda. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il suo spirito patriottico lo condusse a unirsi alla Resistenza, contribuendo significativamente alla lotta contro l’occupazione nazifascista.
La fondazione di Eni
Nel dopoguerra, la visione di Mattei cambiò il corso della storia energetica italiana. Incaricato di liquidare l’Agip, Enrico Mattei trasformò quella che doveva essere una chiusura in una rinascita. Nel 1953, dalla sua determinazione e dalla sua convinzione che l’Italia potesse essere indipendente nel settore energetico, nacque l’Eni (Ente Nazionale Idrocarburi). Sotto la sua guida, l’Eni non solo scoprì giacimenti in Italia, ma rivoluzionò i rapporti con i paesi produttori di petrolio, sfidando le grandi compagnie internazionali con accordi innovativi e rispettosi della sovranità locale. Considerato un pioniere dello sviluppo industriale e culturale, Mattei mantenne sempre un rapporto diretto con i dipendenti, dimostrando una visione inclusiva e umanista del ruolo dell’impresa nella società. La sua vita, purtroppo, si concluse tragicamente nel 1962, lasciando un’eredità di innovazione e indipendenza. Diverse i riconoscimenti ottenuti per l’impegno industriale e civile, tra cui il titolo di Cavaliere del Lavoro e Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, oltre alla Bronze Star Medal conferita dagli Stati Uniti per il suo contributo nella Resistenza e nella ricostruzione post-bellica.
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