Comunicati stampa

Il primo semestre del settore del lusso non è stato come ci si aspettava. Le maggiori società europee infatti hanno vissuto un semestre complicato, con tagli significativi delle raccomandazioni e dei target price, ma anche un calo dei loro profitti attesi e i margini di guadagno.
E’ dai tempi della pandemia che il settore non viveva un andamento così lento.

Cosa colpisce i profitti

Ad incidere maggiormente sull’andamento balbettante del settore del lusso è soprattutto la debole ripresa della Cina. Pechino è il principale mercato di sbocco del settore, quello dal quale dipende una discreta fretta dei profitti delle società. Malgrado il livello delle vendite sia rimasto elevato, per il 2024 ci si aspettava una crescita decisamente maggiore.

Il mancato rispetto di queste previsioni ha finito per colpire i bilanci delle società, che non hanno raggiunto i propri obiettivi durante il primo trimestre, e probabilmente non lo faranno neanche nel secondo. La conseguenza è che il prezzo delle loro azioni è sceso notevolmente rispetto ai loro massimi recenti. Per fare un nome illustre, il colosso LVMH ha perso in Borsa il 16% da marzo a giugno (fonte dati Pocket Option Italia).

Il peso dell’inflazione

Un altro fattore che sta provocando un contraccolpo sul settore del lusso è l’inflazione. La corsa dei prezzi ha provocato un calo del potere d’acquisto dei consumatori, e di conseguenza un calo delle vendite. Tuttavia, come vedremo a breve, questo discorso ha avuto un impatto minore rispetto ad altri settori economici (primo fra tutti, quello dei beni di consumo).

I punti di forza del settore del lusso

Il mercato comunque può contare su alcuni punti di forza che fanno ben sperare per una ripresa dei profitti e dei corsi azionari. Insomma ci sono dei segnali affidabili che infondono un po’ di ottimismo.
In primo luogo la stabilità della domanda. I consumatori principali di questo tipologia di beni infatti hanno un potere di acquisto molto elevato, che gli consente di continuare a comprare anche in tempi di crisi. Di meno, ma comprano.

In secondo luogo il settore del lusso può contare su un’alta fedeltà alla marca che agisce da stabilizzatore delle vendite. Inoltre i margini dei profitti sono molto più alti della media, consentendo così a questo tipo di aziende di resistere meglio ai periodi difficili.