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Prezzi delle materie prime, sta crescendo l’incertezza (e la volatilità)

26 Maggio 2024 da helly

Durante il mese scorso è tornata a crescere la volatilità dei prezzi delle commodity. Infatti le ampiezze delle variazioni s’è fatta più elevata, con alcune materie prime che sono cresciute in misura più o meno forte, ed altre invece che hanno imboccato la via contraria.

Cosa succede ai prezzi delle materie prime

materie primeL’aumento della volatilità – ossia la dispersione delle variazioni dei prezzi delle commodity – si lega in primo luogo ai costi di trasporto, per via degli elevati rischi geopolitici nell’attuale scenario internazionale. I continui attacchi degli Houthi contro le navi commerciali che transitano nel Mar Rosso, rappresentano un pericolo per il commercio internazionale.

Negli ultimi periodi, la quota di merci che sono andate perse lungo le rotte commerciali dall’estremo Oriente al Mediterraneo ammonta tra il 15-20%. Inoltre le navi che transitano lungo il Mar Rosso attraverso il Golfo di Aden necessitano del 40% in più di carburante. Questi fattori di incertezza creano problemi ai commerci, anche perché rendono le strategie di spread trading delle aziende esportatrici molto più complicate.

Il caso del rame

Tra tutte le commodities esistenti, quella che viene ritenuta la più significativa è il rame. Essendo un metallo di larghissimo impiego industriale, funge da cartina di tornasole per misurare lo stato dell’economia. Ebbene, i prezzi del rame sono al livello più alto mai raggiunto finora, visto che sono arrivati a superare la soglia di 11.000 dollari per tonnellata (fonte Pocket Option Italia).

La domanda rialzista a lungo termine (per il ruolo chiave nella transizione verso l’elettrificazione globale e per gli impieghi nella IA) e l’offerta limitata hanno intensificato le prospettive di un deficit di mercato, che sta facendo pressione sul prezzo.

L’andamento incerto delle altre commodities

Se il rame marcia spedito, l’indice finanziario dei prezzi energetici si è mosso a fasi alterne. Ha registrato prima una crescita per poi subire una debole flessione. Al contrario, gli indici dei non ferrosi industriali hanno cominciato male, per poi riprendersi nel corso delle ultime settimane. L’indice finanziario delle materie plastiche invece ha chiuso con una lieve oscillazione. Gli indici dei prodotti agricoli è stato più altalenante, ma si segnala soprattutto la forte oscillazione dei prezzi del cacao.

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