Energia, come costruire un sistema resiliente: la visione di Luca Dal Fabbro
14 Gennaio 2024 da glofficeprnews
A più di un anno di distanza dall’inizio della guerra in Ucraina, si sente parlare di una nuova fase per il mondo dell’energia. Questo significa che il pericolo è scampato e possiamo lasciarci alle spalle l’ombra dell’emergenza? Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro chiarisce quale sia lo scenario di oggi e quali le sfide future che attendono il settore dell’energia.
Luca Dal Fabbro: le basi per un sistema più resiliente
Secondo il Presidente di Iren, Luca Dal Fabbro, l’emergenza in realtà non è finita ma, dopo gli shock energetici del 2022, il sistema italiano è diventato “sicuramente più resiliente”, grazie soprattutto “all’opera fatta dalle istituzioni e dalle nostre aziende primarie”. Per Luca Dal Fabbro, questo è il momento più propizio per iniziare a disegnare, mediante un lavoro congiunto tra istituzioni, aziende dello Stato e multiutility, il prossimo sistema che dovrà essere in grado di resistere anche alle guerre. Un modello che dovrebbe basarsi su tre pilastri fondamentali: la sicurezza dell’approvvigionamento, la competitività delle fonti e la sostenibilità. Quanto accaduto nel 2022 ha reso chiara l’importanza della sicurezza. “Non dobbiamo dimenticarci che noi siamo il secondo Paese più industrializzato d’Europa e abbiamo bisogno di molta energia”, ha sottolineato il Presidente di Iren, ricordando che “va bene garantire la sicurezza ma dobbiamo anche lavorare per il futuro per avere un sistema che sia competitivo”. Infine, sull’aspetto della sostenibilità Luca Dal Fabbro ha evidenziato quanto oggi sia “impensabile non avere un mix energetico sempre più sostenibile”, che passi da uno sviluppo deciso delle rinnovabili, e questo “non solo per una questione ambientale ma anche per una questione meramente strategica ed economica”. In futuro, ha fatto notare il Presidente di Iren, avere fonti non sostenibili significherà “avere fonti più costose perché aumenteranno le tasse sulle emissioni di CO2”.
Luca Dal Fabbro: le terre rare saranno un elemento strategico economico
La sicurezza energetica è legata anche alla capacità di avere a disposizione materie prime fondamentali. Materie prime critiche e terre rare sono, ad esempio, essenziali per lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili. Per questo motivo, Iren è da tempo impegnata nel mondo dell’economia circolare e del recupero di tali materiali. “Quello che noi riteniamo oggi essere un rifiuto che buttiamo in discarica – ha evidenziato Luca Dal Fabbro – in realtà è una miniera d’oro a cielo aperto”. Il Presidente Iren ha spiegato infatti che alcune categorie di rifiuti sono in realtà ricchi di tre o quattro materiali essenziali per l’economia. “Noi siamo l’azienda che sta investendo di più in Italia in questa direzione”. A Volpiano Iren ha sviluppato un impianto di recupero RAEE, che si occupa di reperire i materiali rari dagli schermi elettronici, anche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Un impianto avveniristico che sfrutterà l’idrometallurgia per il recupero dei materiali è poi previsto invece in Valdarno, in provincia di Arezzo, un’area in cui i metalli preziosi si legano all’importante distretto orafo che caratterizza molto il tessuto economico locale. La multiutility guidata da Luca Dal Fabbro ha inoltre lanciato un progetto per lo sviluppo di ulteriori impianti, a testimonianza di quanto creda nel fatto che i metalli rari saranno un elemento strategico economico.
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