Denaro straniero di nuovo in rotta verso il Brasile: La ricetta Lula comincia a dar frutti
16 Luglio 2023 da helly
Dopo i difficili anni vissuti durante il governo Bolsonaro, il Brasile comincia ad intravedere la ripresa, tornando così ad attirare anche il denaro straniero. Una fetta del merito va sicuramente a Ignacio Lula da Silva, rieletto alla presidenza lo scorso novembre per il terzo mandato.
Riprendono gli afflussi di denaro
La ricetta del neopresidente Lula comincia a dare i suoi frutti. Nel primo trimestre del 2023 il PIL brasiliano è cresciuto del 1,9%, andando oltre le previsioni del mercato. Bloomberg, ad esempio, si aspettava un più moderato 1,3%.
Anche le previsioni per l’intero anno sono state ritoccate all’insù, giungendo al 2,2%.
Il ruolo dell’agrobusiness
La parte del leone nell’economia brasiliana continua ad essere recitata dal business agroalimentare. Grazie all’incremento del prezzo delle materie prime ed anche alle sventure climatiche di alcuni concorrenti, il Brasile ha potuto vendere livelli record di soia, grano ed altri prodotti.
Il contributo del settore agroalimentare al PIL del paese è cresciuto del 21,6%, una quota record dal 1996.
Il mercato dei capitali
Lo specchio della ripresa economica brasiliana è dato dalla Borsa locale. L’indice Bovespa di San Paolo ha chiuso il secondo miglior trimestre dal 2020, crescendo del 16% tra aprile e giugno (+7,6% da gennaio a giugno), grazie soprattutto alla prospettiva ormai imminente di una riduzione dei tassi d’interesse e al miglioramento del cambio rispetto al dollaro.
Il rapporto USD/BRL è sceso infatti del 10% dall’inizio dell’anno (dati Pocket Option), tornando sui livelli che aveva prima dello scoppio della pandemia. Attualmente la valuta Usa si compra con 4,8 reais. Questo miglioramento si lega alle prospettive più incoraggianti riguardo al futuro dell’economia brasiliana, che finiscono per attirare denaro straniero rafforzando così la moneta locale.
L’inflazione
Il vero capolavoro del Brasile riguarda però l’inflazione, che a maggio è aumentato solo dello 0,5% su base mensile, il dato più basso dal 2021, e del 4,07% su base annua, miglior risultato da ottobre 2020. Inoltre visti i più recenti indicatori che anticipano il trend, il consiglio monetario nazionale si è spinto addirittura a fissare come obiettivo al 3,25% nel 2023 e al 3% nei due anni successivi.
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