Risparmio gestito, ecco le tre sfide chiave per il settore
28 Maggio 2023 da helly
L’ultimo appuntamento con il Salone del Risparmio, l’evento di tre giorni (e 120 conferenze) che si è svolto a Milano, ha messo in evidenza che ci sono dei numeri che cambieranno l’industria del patrimonio gestito.
La disponibilità di un fiume di risparmio
C’è un trend che interessa con grande importanza tutti gli attori del settore del risparmio gestito. Si tratta della riduzione del contante in portafoglio da parte delle famiglie italiane nel 2022. Parliamo di una cifra che supera i 20 miliardi di euro.
Vuol dire che gli italiani, che durante il periodo della pandemica avevano accumulato cash per far fronte alle incertezze, adesso se ne vogliono liberare. Questo discorso diventa ancora più impellente alla luce della corsa dell’inflazione, che di fatto erode il risparmio.
Dal momento che gli italiani sono più attratti dai porti sicuri, c’è il pericolo che dalla cash-mania dell’era Covid, si passi alla BTP-Mania nell’era post Covid, chiudendo le porte ad altre interessanti occasioni.
Orizzonte temporale
Il secondo aspetto importante è l’allungamento della vita media. Si ritiene che entro il 2050 l’aspettativa potrebbe aumentare di una percentuale in doppia cifra.
Ciò vuol dire che l’orizzonte temporale di un impiego dei propri risparmi dovrà adeguarsi. Dal di vista del settore del risparmio gestito, questo significa che le società di trading autorizzate Consob dovranno cambiare il modo di fare pianificazione finanziaria per i clienti.
Nuove leve
Un dato molto interessante è quello relativo ai giovani, ossia i soggetti che rientrano nella fascia di età tra i 25 e di 30 anni. Secondo una ricerca condotta da Quotex, la metà di essi conosce poco il mondo della consulenza finanziaria, e per questo motivo non lo considera come possibile sbocco professionale.
Si tratta di un dato preoccupante, dal momento che il settore del risparmio gestito deve effettuare una rotazione della propria rete di consulenti, guardando soprattutto alle nuove generazioni che sono più sensibili e ricettive rispetto all’evoluzione digitale.
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