Commercio internazionale, alleanza Russia-Cina contro il dollaro
5 Aprile 2023 da helly
Ci sono guerre che si combattono sul campo ed altre che invece riguardano altri settori. Uno di questi è il commercio internazionale. Proprio per minare il ruolo del dollaro come valuta egemone negli scambi internazionali, la Russia sta propagandando apertamente lo Yuan cinese.
La sfida di Putin e Pechino sul commercio internazionale
Nell’ultimo incontro tra i presidenti Putin e Xi jinping, il leader Russo ha detto: “Siamo favorevoli all’utilizzo dello yuan cinese per gli insediamenti tra la Russia e i paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina“. In pratica ha lasciato fuori solo Stati Uniti ed Europa occidentale.
La guerra tra valute e in atto ormai da diversi anni. La Cina ambisce, se non a prendere il posto del dollaro, almeno a contrastarne fortemente la leadership. In questo progetto ha trovato una facile sponda in Putin, che sta conducendo sforzi continui per abbandonare il biglietto verde americano, che dalla seconda guerra mondiale è ormai la valuta di riserva mondiale.
La de-dollarizzazione di Mosca
C’è anche un’altra ragione che spinge Putin a pigiare sull’acceleratore. L’entrata in vigore delle sanzioni contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina hanno portato l’esclusione delle sue banche dal canale Swift, quello per i pagamenti internazionali. La conseguenza è stata rendere molto più difficili i pagamenti in dollari ed in euro. Mosca ha bisogno di alternative.
La de-dollarizzazione della Russia va comunque avanti da diverso tempo. Secondo l’ufficio studi XTB, la percentuale di valuta estera nelle banche russe è scesa al 15%, mentre i pagamenti in yuan nel mercato russo sono aumentati del 32%, a fronte di una riduzione di quelli in dollari ed euro rispettivamente del 52% e del 24%. Anche sul mercato azionario russo, la quota di scambi dello yuan è balzata dal 3% al 33%.
Quanto è in pericolo il dollaro?
In questa guerra sottile tra valute, il dominio del dollaro americano è ancora solido, sebbene in calo. In un documento dello scorso anno il Fondo Monetario Internazionale ha evidenziato che le banche centrali stanno allocando di più presso valute non tradizionali, ed anche la quota del commercio internazionale in dollari e in calo.
È bene chiarire che qui non si parla di rapporto di cambio tra le valute. Se così fosse il dollaro nell’ultimo anno avrebbe addirittura aumentato il proprio dominio, visto che il ciclo di strette della Federal Reserve e la crisi economica globale hanno dato una spinta al prezzo di un lotto forex di biglietto verde.
Quello di cui si parla è di autorevolezza di una valuta all’interno dei rapporti commerciali internazionali.
E fu di dubbio che negli ultimi anni la minaccia rappresentata dallo Yuan cinese la seconda economia globale è cresciuta notevolmente. La sponda trovata in Russia potrebbe ulteriormente rafforzare, anche tramite l’influenza sui paesi vicini, la valuta di Pechino rispetto al Dollaro.
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