Cerca:
comunicati-stampa.biz
 Login | RSS |

Comunicati stampa

Ogni giorno tutte le informazioni aggiornate dal Web. Richiedi gratuitamente la pubblicazione del tuo comunicato.
Ti trovi su: Home » Weblog » Varie » Blog article: Allarme acrilammide nel cibo: COOP richiama le patatine Amica Chips Ortolana | Comunicati stampa

Allarme acrilammide nel cibo: COOP richiama le patatine Amica Chips Ortolana

7 Marzo 2023 da dagata

Allarme acrilammide nel cibo: COOP richiama le patatine Amica Chips Ortolana

Giornalmente o quasi si parla dei richiami alimentari che riguardano molti prodotti che portiamo ogni giorno sulla nostra tavola. Il ministero della Salute, non di rado, richiama alcuni lotti di vari alimenti per la presenza di salmonella, listeria o altre sostanze potenzialmente pericolose. Ma anche l’acrilammide è una sostanza che è presente nei cibi che mangiamo e molto spesso neanche lo sappiamo. Consumarla in grandi quantità può essere molto pericoloso, in quanto potrebbe anche essere genotossica e cancerogena. COOP ha segnalato il 3 marzo 2023 sul proprio sito internet dedicato agli avvisi il richiamo da parte del produttore un lotto di patatine chips “Amica Chips Ortolana” per Livelli alti di acrilammide. Il prodotto in questione è venduto in confezioni con il numero di lotto 080587 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 23/03/2023. Le patatine chips richiamate sono state prodotte dall’azienda AMICA CHIPS S.p.A. Via Dell’Industria, 57 46043 Castiglione delle Stiviere, colosso mantovano leader nel settore delle patatine fritte confezionate. L’acrilammide è un composto chimico che si forma soprattutto durante i processi di frittura, tostatura, cottura al forno e arrosto di alimenti ricchi di carboidrati. Questa sostanza, classificata come probabilmente cancerogena per l’uomo, viene prodotta quando i componenti naturali delle materie prime assumono una colorazione bruna. Inoltre, perlomeno negli animali da laboratorio, vi sono indizi di possibili effetti negativi dell’acrilammide sul sistema nervoso e sulla riproduzione. Per questi motivi, l’assorbimento di questa sostanza mediante gli alimenti dovrebbe essere ridotto al minimo. Per questo motivo, dunque, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda i consumatori che avessero acquistato confezioni di questo tipo di non mangiare ciò che c’è al loro interno.

Inserito in Varie | Nessun Commento »

Lascia un commento

Nota bene: I commenti saranno soggetti a moderazione.