Listeria, batterio nella Mortadella Bologna IGP: richiamata volontariamente dai supermercati
1 Febbraio 2023 da dagata
Listeria, batterio nella Mortadella Bologna IGP: richiamata volontariamente dai supermercati. L’alert dall’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria (Anses)
Recall Conso, il sito unico per le segnalazioni di prodotti pericolosi francese, attraverso una nota apparsa sul proprio sito, ha segnalato il richiamo per rischio microbiologico di un lotto (2190333010) di MORTADELLA BOLOGNA IGP 7 kg, a marchio “CESARE FIORUCCI” (IT 272 L CE), distribuito in tutta la Francia ma prodotto dall’azienda CESARE FIORUCCI S.P.A. (IT 272 L CE), in Italia, nello stabilimento di viale Cesare Fiorucci loc. Santa Palomba 11 a Pomezia in provincia di Roma. Il prodotto, che gli esperti consigliano di non consumare e di riportare al punto vendita, è stato segnalato per la “presenza di Listeria monocytogenes”. La mortadella (GTIN 3294380006029), in confezione dal peso di 7 kg, venduta dal 14/12/2022 al 27/01/2023 in tutta la Francia, ha come scadenza il 27/02/2023 presenta una “Non conformità microbiologica normativa (presenza di L. monocytogenes < 10 ufc/g su 1 parte analizzata)”. Interessati i punti vendita di GRAL CENTRALE, FRANCE FRES CENTRALE, BUISSON, O SOLE MIO, LE SALOIR ST REMY (GIE GP GROUPE), SATRAS, LES ARTCUTIERS, SAVEURS D'ANTOINE, SAS PERFORMANCES (Socovol), LGS, GALEC. L'infezione da listeria, anche detta listeriosi, è una tossinfezione alimentare che prende il nome proprio dal batterio che ne è la causa, il Listeria monocytogenes, il medesimo segnalato nel prodotto a marchio “CESARE FIORUCCI”, così come spiega anche il portale di Humanitas, rinomato polo ospedaliero del Milanese. “Questo batterio si trova comunemente nel terreno e nell'acqua e può quindi facilmente contaminare ortaggi e verdure e molti animali possono venire infettati dal batterio senza dimostrare sintomi apparenti”, spiegano gli esperti. L'infezione da listeria è molto comune in un’ampia varietà di cibi crudi, tra cui carni non ben cotte e verdure crude, prodotti lattiero-caseari preparati con latte non pastorizzato o pesce e, come succede con la maggior parte dei batteri, viene eliminata dai processi di pastorizzazione e cottura. Gli esperti di Humanitas segnalano che la forma tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione, provoca diarrea. Esiste però anche un’altra forma, detta "sistemica", che dall'intestino passa nel sangue e si diffonde nell'organismo, arrivando al sistema nervoso, “dando vita a encefaliti e meningiti e forme acute di sepsi”. In questo secondo caso, sottolineano i medici, tra l’assunzione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi può trascorrere un periodo variabile tra uno e tre mesi. I soggetti più a rischio di infezioni come questa sono le persone con compromissione del sistema immunitario, dunque malati di cancro, di diabete, di Aids, le persone anziane e i neonati. Ma a rischio sono anche le donne in gravidanza, per cui l'infezione da Listeria può causare anche l’aborto spontaneo. Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che un focolaio di listeriosi nel maggio-giugno 2019 ha colpito cinque Paesi europei, Estonia, Danimarca, Svezia, Finlandia e Francia, e anche questa volta il responsabile è il pesce affumicato a freddo attraverso aromi liquidi. Come rivela un report congiunto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), tra il 2014 e il 2019 sono stati registrati 22 casi di infezione da Listeria monocytogenes appartenenti allo stesso ceppo, di cui cinque fatali, causati da salmone e trota affumicati prodotti in Estonia. L’Italia al momento non è interessata dal richiamo.
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