Mostra Collettiva Internazionale “Il Volto – Maschera o Verità”
7 Ottobre 2022 da Maria76
Mostra Collettiva Internazionale
Presentazione dello Storico e Critico d’Arte Prof. Giorgio Grasso
Evento a cura del Critico d’Arte e Curatrice Maria Palladino
Inaugurazione Sabato 8 Ottobre ore 18:00
L’imprescindibile compresenza di materialità, unicità, razionalità, costituisce il singolo essere umano, il quale si distingue dalle altre specie animali, fatta eccezione per alcuni primati, grazie alla sua facoltà di autocoscienza, la quale gli permette di compiere un percorso di osservazione ed evoluzione dall’interno, oltre che dall’esterno, ed attuare pertanto un lavoro su sé stesso, di crescita personale.
Questo insieme di componenti dà vita all’ “identità”, manifesta, appunto, nel “volto” del soggetto, le cui origini etimologiche configurano una prospettiva interessante. Il termine latino “vīsus”, “ciò che viene visto”, connesso all’atto del vedere e derivato dal verbo “vĭdēre”, o la parola “vultŭs” che sta ad indicare la parte anteriore della testa, il verso, o “faciēs”, la “faccia” intesa come superficie, immagine, apparenza, testimoniano tutti l’idea di un “guscio” assimilabile ad una maschera, che ogni individuo veste e che lo contraddistingue dagli altri e designa un proprio specifico ruolo nella società, di cui il singolo costituisce imprescindibilmente una parte. Ancora maggiormente si presta a tale riflessione il termine latino “persōna”, che si riferisce sia all’aspetto del volto vero e proprio che alla maschera che l’attore indossa in scena, collegato a sua volta all’etrusco “φersu “, e questo al greco “πρόσωπον” (prósôpon), il “personaggio”, la maschera, la figura retorica della “personificazione” o “prosopopea”. Tutte queste definizioni ci fanno comprendere come il luogo deputato del volto – che è quello dove si concentra la più ampia superficie di sensorialità del nostro corpo, attraverso gli organi della vista, dell’udito, olfatto e gusto (anche la pelle del viso possiede una particolare sensibilità tattile), e avviene il contatto più ravvicinato, di ingresso ed uscita, con l’ambiente esterno attraverso la fonazione e la nutrizione – sia esso medesimo una maschera, il cui aspetto e modificazione, oltre e molto di più che dalla genetica, sia determinato dall’ambiente, dalla cultura, dalle relazioni.
In tale contesto filosofico, psicologico e antropologico, che trova attinenze nella pseudoscienza fisiognomica, da Aristotele a Lombroso, si inserisce, ad inizio ‘900, il pensiero pirandelliano, il quale individua nel dualismo e nell’interazione fra “vita”, ovvero slancio vitale, e forma, ossia la definizione del soggetto dipendentemente dal caso, l’eterna dialettica per cui il libero agire umano risulti di volta in volta imbrigliato e bloccato da schemi esterni variabili, in continuo mutamento: “uno, nessuno e centomila” per immmutabile e perpetua predeterminazione.
Pertanto il soggetto appare metamorfico, indescrivibile nella sua propria essenza, nella molteplicità di maschere che la vita, le situazioni e le connesse modificazioni lo porteranno ad assumere, divenendo enigma di per sé, inconoscibile e inafferrabile, per quanto si cerchi di carpirne l’essenza.
La collettiva di pittura, scultura, fotografia e grafica, esplora pertanto la tematica del ritratto e della rappresentazione dell’identità: sia esso figurativo, astratto, simbolico, allegorico, alla ricerca di quelle chiavi di lettura che traccino coordinate plausibili nella descrizione della personalità individuale.
24.09.2022 Maria Palladino
In esposizione opere degli artisti:
Alberto Schiavi, Alessandra Marino, Alessandra Plet, Andrea Pisano, Annamaria Frisone, Barbara Zaccheo, Denny Verga, Domenico Zullo, Francesca Fiore, Gabriella Mariano, Gabriella Zedda, Giacomo Pietoso, Gianni Giotto Spagnuolo, Gino Tardivo, Laura Bacciocchi, Leda Tagliavini, Lillo Magro, Loris Roncaglia, Luj Gia, Manuel Silvestrin, Manuela Lecis, Mariagrazia Zanetti, Marino Salvador, Micaela Sala, Misha Cagnoni, Orietta Sartori, Paola Di Biase, Silvia Grazioli, Valeria Disabato, Virginio Bruscagin, Yuliia Kiselova.
Galleria La Teca, Corso Umberto I, n. 56, Padova.
La mostra resterà visitabile fino al 22 Ottobre.
Orari di apertura: Mercoledì – Sabato, 10:30 – 12:30, 16:00 – 19:30. Lunedì e Martedì chiuso. Domenica su appuntamento: per informazioni chiamare 3474670115
Ingresso libero.
Per informazioni: Maria Palladino 3341695479 audramsa@outlook.it
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