Responsabilità sociale e parità di genere: l’intervista a Cristina Scocchia, AD di Illycaffè
29 Aprile 2022 da officecsweb
Innovare dal punto di vista della cultura aziendale facendo leva su merito, talento, inclusione e responsabilità: l’intervento di Cristina Scocchia per “Club House”, serie di incontri organizzati da SHR Italia e dedicati ai professionisti del lavoro e delle risorse umane.
Come cambia il mondo del lavoro: l’analisi di Cristina Scocchia
Oltre alla ripartenza economica, quella del Paese deve essere anche una ripartenza di tipo culturale, incentrata su valori indispensabili oggi: la parità di genere, la responsabilità sociale e ambientale, l’etica abbinata alla capacità di leadership. A fare il punto sullo scenario attuale è l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia: “Nuovi stimoli puramente di natura economica non bastano. Perché ci sia una ripresa concreta del nostro Paese è necessario e doveroso portare avanti un cambiamento culturale”, ha osservato la manager nell’intervento a “Club House”. Organizzato da SHR Italia, l’incontro ha esaminato i mutamenti del mondo del lavoro approfondendo in particolare il ruolo delle aziende in termini culturali, sociali e ambientali. Come specificato da Cristina Scocchia, si tratta di “valori chiave che tutti noi dobbiamo tenere presente”, insieme a una visione di leadership che ponga le fondamenta in un solido sistema valoriale.
Cristina Scocchia: leadership valoriale, etica e complementarietà
Le sfide a cui fa riferimento Cristina Scocchia richiedono alle aziende di accelerare in ambiti quali innovazione, digitale e omnicanalità: elementi spesso descritti dalla manager come cruciali per il mondo professionale odierno. Lo stesso vale per quel modello di ‘servant leadership’ che l’AD di Illycaffè indica come esempio a cui ispirarsi: “È importante che si diffonda un modello di leadership che il mondo anglosassone ama definire servant leadership”, sottolinea nell’intervista, “a me piace definirla leadership di servizio o leadership valoriale”. Un modello che, oltre a far leva su capacità decisionali e di visione, pone l’accento sulla dimensione etica del ruolo. “Un giuramento di Ippocrate anche per noi manager, come per i medici” è quanto auspicato da Cristina Scocchia: un giuramento “che leghi il nostro operato a un codice etico più elevato”, aggiunge, segnalando come sia “tramontata l’idea che l’azienda debba solo generare profitto. C’è più consapevolezza che i portatori di interesse sono tanti: gli azionisti ma anche i collaboratori, i clienti, i fornitori e la comunità”. A ciò si aggiunge l’importanza di creare team con provenienze e competenze diverse: “Le squadre sono forti solo quando sono diverse”, sottolinea in conclusione, “non solo a livello di gender ma anche di nazionalità, cultura, orientamenti. Quando le persone sono veramente complementari nasce un team fortissimo”.
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