Importante scoperta all’UCLouvain: MitoQ preverrebbe le recidive e le metastasi del cancro al seno
17 Marzo 2022 da dagata
Importante scoperta all’UCLouvain: MitoQ preverrebbe le recidive e le metastasi del cancro al seno. Secondo le conclusioni della ricerca condotta dagli scienziati dell’ Université catholique de Louvain, la molecola MitoQ potrebbe essere il nuovo farmaco che ferma la recidiva del cancro al seno
Il cancro al seno triplo negativo rappresenta fino al 15% di tutti i tumori al seno. In Italia, ne sono colpiti 55.000 pazienti all’anno e circa la metà di queste donne sviluppa recidive e metastasi locali, indipendentemente dal trattamento. Nel caso di carcinoma mammario triplo negativo generalizzato, un paziente su 10 ha possibilità di guarigione. Pierre Sonveaux, ricercatore presso l’Istituto di ricerca sperimentale e clinica dell’UCLouvain, e il suo team, tra cui la studentessa post-dottorato Tania Capeloa, sono riusciti a identificare che un farmaco sviluppato per malattie diverse dal cancro, MitoQ, consente di evitare, in 80 % dei casi, la comparsa di metastasi e per evitare, nel 75% dei casi, una ricaduta locale del carcinoma mammario umano nei topi. Al contrario, la maggior parte dei topi non trattati ha visto il loro cancro ripresentarsi e diffondersi. I ricercatori hanno trattato i topi portatori di cancro al seno umano mentre i pazienti vengono curati in ospedale, vale a dire combinando la chirurgia con la chemioterapia convenzionale, aggiungendo MitoQ. “Ci aspettavamo di poter bloccare le metastasi. D’altra parte, evitare la recidiva del cancro era del tutto inaspettato. Quando otteniamo questo tipo di risultato, ci motiva enormemente per il futuro”, spiega Sonveaux, chiamando l’anticipo “un salto da gigante” e una “prima mondiale molto promettente”. MitoQ, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato già testato nell’uomo in una prima fase clinica, su pazienti sani e la molecola risulta essere di bassa tossicità (nausea, vomito). La molecola dovrà presto essere testata per le fasi 2, tese a dimostrare l’efficacia del nuovo trattamento nei pazienti oncologici, e 3, su scala più ampia.
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